venerdì 29 ottobre 2010

Tutti gli animali hanno le stesse parti

Pamela Anderson si batte da molti anni, circa venti, come testimonial per difendere i diritti degli animali. L’ultima campagna vedrà l’attrice mostrarsi in bikini, con disegnati sul corpo diversi tagli di carne, come quelli che si fanno sugli animali al macello.


Lo slogan dirà:

Tutti gli animali hanno le stesse parti:  fate qualcosa di buono e diventate vegetariani



Pubblico volentieri questa foto sul mio blog, per varie ragioni:

  • sono contro ogni forma di violenza, sia sugli uomini sia sugli animali;

  • sono vegetariano, e condivido completamente la lotta di Pamela Anderson contro lo sfruttamento degli animali d'allevamento;

  • questa foto di Pamela Anderson è importante per capire come un'immagine scioccante può essere usata per uno scopo etico: la lotta contro l'oppressione degli animali d'allevamento;

  • Pamela Anderson ha un sedere fantastico ... ;-)


giovedì 28 ottobre 2010

Il piacere di Matilde

Per inoltrarsi nel fantastico mondo dell'eros femminile, ecco uno dei più bei racconti di Anais Nin,tratto dal suo libro "Il delta di Venere"




Il piacere di Matilde nell'accarezzare gli uomini era così immenso, e le loro mani che passavano sul suo corpo la accarezzavano così completamente, così continuamente, che non riusciva quasi mai a raggiungere l'orgasmo.


Se ne rendeva conto solo dopo che gli uomini se n'erano andati e si risvegliava dai suoi sogni d'oppio con il corpo ancora inquieto.
Rimaneva sdraiata a limarsi le unghie e a dipingerle con lo smalto, si dedicava alla sua raffinata toilette per future occasioni, si spazzolava i capelli biondi. Seduta al sole, si schiariva i peli del pube con batuffoli di acqua ossigenata per armonizzarli coi capelli. Abbandonata a se stessa, era tormentata dal ricordo delle mani sul suo corpo. Ora ne sentì una sotto il braccio, che le scivolava verso la vita. Le venne in mente Martinez, il suo modo di aprirle il sesso come un bocciolo, i colpetti della sua lingua veloce che copriva la distanza dal pelo pubico alle natiche, fermandosi nella fossetta alla fine della colonna vertebrale. Come gli piaceva questa fossetta, che portava le sue mani e la sua lingua a seguire la curva all'ingiù e svanire tra le due morbide rotondità carnose.


Pensando a Martinez, Matilde si sentì invadere dalla passione.


E non riuscì ad aspettare il suo ritorno.


Si guardò le gambe che a furia di vivere in casa erano diventate bianche, molto allettanti, di un bianco gesso simile alla carnagione delle donne cinesi, di un morboso pallore da serra che gli uomini, e in particolare i peruviani di pelle scura, amavano molto.
Si guardò il ventre, senza un difetto, senza una sola piega che non avrebbe dovuto esserci. I peli pubici erano rosso dorati, brillavano al sole.


"Com'è che mi vede lui?" si chiese.


Si alzò e portò un lungo specchio vicino alla finestra e lo appoggiò al pavimento, contro una sedia. Poi vi si mise di fronte, seduta sul tappeto, e lentamente aprì le gambe.


La vista era incantevole.




La pelle era immacolata, la vulva rosata e piena. Pensò che era come la foglia dell'albero della gomma con il suo latte segreto che la pressione delle dita poteva far uscire, la mistura odorosa che assomigliava a quelle delle conchiglie marine. Così era Venere, nata dal mare, con dentro questo piccolo chicco di miele salato, che solo le carezze potevano far uscire dai recessi nascosti del suo corpo.
Matilde si chiese se sarebbe riuscita a farlo uscire dal suo misterioso nocciolo.


Aprì con le dita le piccole labbra della vulva e incominciò ad accarezzarla con la dolcezza di un gatto. Avanti e indietro, si accarezzò come faceva Martinez con le sue dita scure più nervose.


Le vennero in mente quelle dita scure sulla sua pelle, così in contrasto col suo pallore, così grosse che sembravano più adatte a far male che a suscitare piacere con il loro tocco. Con quanta delicatezza la toccava, pensò, tenendo la vulva tra le dita come se stesse toccando del velluto.


Anche lei la prese come faceva lui, tra il pollice e l'indice. Con l'altra mano libera continuò ad accarezzarsi.
Provò Io stesso scioglimento che sentiva sotto le dita di Martinez. Da qualche luogo oscuro stava arrivando un liquido salmastro, a coprire le ali del suo sesso, e tra esse ora brillava.


Poi Matilde volle sapere che aspetto aveva quando Martinez le diceva di girarsi. Si sdraiò sul fianco sinistro offrendo il culo allo specchio. Ora poteva vedere il suo sesso da un'altra prospettiva. Si mosse come si muoveva per Martinez. Vide la sua mano apparire sulla collinetta formata dalle natiche, che prese ad accarezzare. L'altra mano si spostò tra le gambe e comparve nello specchio da dietro. Questa mano le accarezzava il sesso avanti e indietro. Poi venne inserito un indice e Matilde incominciò a strofinarvisi contro.




Ora era in preda al desiderio di essere presa da entrambe le parti, e affondò l' altro indice nel buco tra le natiche. Ora, spostandosi in avanti, sentiva il dito nella vagina, e, sporgendosi indietro, sentiva l'altro dito, come le capitava a volte quando Martinez e un amico la accarezzavano insieme.


L'avvicinarsi dell'orgasmo la eccitò e i suoi gesti divennero convulsi, gesti che volevano staccare l'ultimo frutto da un ramo, tirando e strappando per far precipitare tutto in un orgasmo selvaggio, che venne mentre si guardava allo specchio, vedendo le sue mani muoversi, il miele brillare, tutto il sesso e il culo umidi di un umore lucente tra le gambe.


(tratto da "Il delta di Venere" di Anais Nin)

O, una schiava felice

Corinne Clery nel film Histoire d'O


Histoire d'O (titolo originale Histoire d'O) è un romanzo erotico, pubblicato nel 1954 dall'autrice francese Dominique Aury sotto lo pseudonimo di Pauline Réage.


"O" ama a tal punto René da accettare, come prova del suo amore, di essere portata in un castello a Roissy dove viene data in uso sessuale ad altri uomini e sperimenta pratiche erotiche di ogni tipo. Frustata, sodomizzata, educata a comportarsi come una vera e propria schiava sessuale, O trova la sua felicità proprio in questo progressivo e totale annullamento della sua volontà, nel quale essa rinuncia alla propria libertà lasciando che sia un uomo a detenerla come una sorta di vera e propria proprietà personale. Tuttavia non sarà René a disporre per sempre di lei come padrone assoluto, ma sir Stephen, l'uomo che esercita una sorta di autorità morale anche su Renè, e che aveva imposto a quest'ultimo di rendere la sua donna una schiava perfetta, per poi infine consegnarla a lui definitivamente.



Histoire d'O (versione a fumetti di Guido Crepax)




Pubblicato in francese dall'editore Jean-Jacques Pauvert, il libro destò un certo scandalo. Si è molto discusso su chi si celasse dietro lo pseudonimo dell'autrice, e se si trattasse veramente di una donna. Pare infatti che questo romanzo sia stato scritto a quattro mani da Jean Paulhan e dalla sua amante Anne Descos (la cui prima opera fu un'antologia della poesia religiosa francese). Oltre ad aver probabilmente collaborato alla stesura del romanzo, Paulhan ne ha scritto la prefazione intitolata: "Le bonheur dans l'esclavage" ("La felicità nella schiavitù").

 


Histoire d'O: il libro di Pauline Reage





Nel febbraio del 1955 il libro vinse il premio letterario francese Prix des Deux Magots, anche se ciò non impedì alle autorità francesi di avanzare delle accuse per oscenità nei confronti dell'editore. Le accuse vennero respinte dai tribunali, ma venne imposto un divieto a pubblicizzare il libro per diversi anni.


Si ritiene che una fonte di ispirazione del personaggio di O fosse stata la scrittrice francese Janine Aeply, moglie del pittore Jean Fautrier.


Nel 1969 ne fu pubblicato il seguito, intitolato Ritorno a Roissy (Retour à Roissy).


Dal romanzo è stato tratto nel 1975 un film con Corinne Cléry nella parte della protagonista e con Udo Kier in quella di René.

 


Corinne Clery nel film Histoire d'O



Guido Crepax si è ispirato al romanzo per una raffinatissima versione a fumetti.

 

 

Histoire d'O (versione a fumetti di Guido Crepax)


Fonte: Wikipedia

 

delirio


lasciati trasportare dal mio sentire,

segui con il pensiero la mia fantasia...

prendi le mie mani, le chiudi nelle tue,

girandole di emozioni,

voglie inaccessibili che si schiudono alla tua lussuria...

mi siedo su di te, mi accogli generoso

sul tuo sesso orgoglioso di trovarmi pronta per te...

i miei seni si uniscono al festino... ondeggiano gonfi,

sfidano la tua percezione, smarrita

dal gioco perverso che sopraggiunge...

ora...regna sovrano su entrambi...

Atani Bosa



mercoledì 27 ottobre 2010

Il delta di Venere




Anaïs Nin (Neuilly-sur-Seine, 21 febbraio 1903 – Los Angeles, 14 gennaio 1977) è stata una scrittrice statunitense ma francese di nascita.


Considerata una delle più controverse autrici del Novecento: donna affascinante, cosmopolìta e dall'eleganza oriental-mitteleuropea, è cresciuta tra l'Europa e New York, destando scalpore nell'ambiente letterario con la pubblicazione dei suoi racconti a contenuto erotico.


In virtù dei suoi lavori, lo stile compositivo di Nin viene annoverato fra i maggiori contributi alla letteratura erotica, con scritti - redatti con stile da vera e propria grafòmane - dalle cui pagine emerge l'enorme passione per la scrittura che ha coltivato fin dalla più giovane età.


A Parigi conosce Henry Miller, autore di Tropico del Cancro e Tropico del Capricorno, si innamora della sua rudezza, del suo modo di trattare le parole con fare burbero. Presto conoscerà anche la moglie di Miller, June Mansfield, con la quale intreccia una relazione: «Quando June mi è venuta incontro, ho visto per la prima volta la donna più bella del mondo», annota nel 1931 nel suo diario. E nel diario parigino passeranno volti notissimi, come ad esempio quello di Antonin Artaud.


Nin è riconosciuta come l'autrice più affermata di letteratura erotica. Certamente influenzata dal piglio di Henry Miller (con il quale intrecciò una relazione, oltre ad avere instaurato con lui una forte collaborazione sul piano più propriamente letterario), Anaïs scopre presto di non avere remore e si racconta.


Negli anni quaranta un collezionista di libri dà 100 dollari al mese a Miller per scrivere racconti sul sesso. Lui ne ride con l'amica-amante, e poi decide di renderla partecipe. Anaïs scoprirà così la libertà del sesso, diventando ben presto scrittrice apprezzata anche nel campo della letteratura erotica. Emblematico il suo più famoso libro: Il delta di Venere.




Fonte: Wikipedia

Una segretaria particolare



Secretary è un film del 2002 sulla storia d'amore tra una segretaria masochista (Lee Hollow, interpretata da una bravissima Maggie Gyllenhaal) e il suo perverso capo (l'avvocato E. Edward Grey, interpretato da James Spader). Lee è una segretaria perfetta, ma il suo capo scopre che Lee gode ad essere punita, anche per un banale errore di battitura (nello studio dell'avvocato Grey, si usano antidiluviane macchine da scrivere meccaniche). Anzi, la dolce Lee commette apposta errori di battitura, perchè desidera essere sculacciata dal suo capo.




Comincia così una bizzarra storia d'amore, con diversi ostacoli (ad un certo punto, l'avvocato Grey si tira indietro: è affascinato, ma anche spaventato dall'amore e dal masochismo di Lee). La storia va avanti, con scene al confine tra il drammatico, il comico, il grottesco e l'erotico. Fino all'inevitabile lieto fine: i due coronano il loro amore con il matrimonio. Un perfetto lieto fine, una vera commedia all'americana.




La scena dove Lee, con sguardo fiero e determinato, cammina carponi sulla moquette dello studio, tenendo in bocca una lettera da consegnare al suo capo, è una delle più carine del film. E' vero amore, è solo perversione? O forse tutte e due?


domenica 24 ottobre 2010

Navigando nel mare del piacere





Non mi stanco mai di navigare nel mare dell'eros femminile.


E' un mare fantastico, anche se a volte insidioso:


può sommergermi, travolgermi,


con la potenza delle sue onde.


Ho scoperto che alcune donne adorano dare parole al loro desiderio.


Ed io amo dare voce alle loro parole,


e navigare nel mare del loro piacere ...

Oltre le apparenze

non sono che parole,
ma lo sguardo tradisce il pensiero che turba ...
un guizzo ...
mi spogli con il tuo sentirmi ...
mi tocchi con il tuo respiro ...
mi avvicino alla finestra
conto le gocce di pioggia che battono i vetri colorati della tua finestra ...
così i secondi che mi separano dal tuo dominio ... 
le tue mani mi serrano i fianchi,
mi prepari alla postura. 
inarco la schiena per riceverti,
il tuo membro gonfio mi apre,
scendono lacrime sul mio viso,
si uniscono a quelle della pioggia
gelosa di non poter sentire il calore del mio viso
che avvampa del tuo piacere.
 

Atani Bosa

 

 

martedì 19 ottobre 2010

Botero: una pietra miliare per gli studiosi di B-Sides ...



Confrontando la dimensione del B-side della modella con la dimensione del wc (in basso, sulla sinistra), si ottengono interessanti spunti di riflessione.


La toilette (Botero, 1989)

domenica 17 ottobre 2010

La dipartita di HenryVMiller





Come ormai molte sanno, il nickname di HenryVMiller è purtroppo recentemente scomparso dal mondo virtuale di Libero.


Pubblichiamo qui una copia del toccante necrologio che WaldoTrumbull, il fedele custode del cimitero dei blogs di Libero, ha scritto per lui nel suo Blog CemeteryGates



Il malefico tasto

ha colpito ancora.

La cecità, qui dentro, prende per mano

l'ipocrisia, girano per blog

come due zitelle acide e mietono vittime

al pari della peste.

HenryVMiller

devo ancora comprendere cosa

c'era da bannare nel tuo blog,

per ora ti porgo i miei omaggi

e rimango in attesa del tuo fantasma.




Waldo sapeva che, prima di lasciare il banale mondo di Libero, popolato di foto di gattini di pelouche e di blogs scritti con "copia e incolla", il fantasma di Henry sarebbe tornato per lasciargli un ultimo messaggio.
Eccolo.

HenryVMiller
HenryVMiller il 16/10/10 alle 16:22 via WEB
Buonasera, Waldo.
Sono il fantasma di Henry ...
Il corpo mortale del mio blog, purtroppo, non è più qui con voi, su Libero ...
ma la mia anima sta vivendo sensazioni paradisiache irripetibili: dopo il purgatorio trascorso su Libero, ho spostato il mio blog su Wordpress ... ;-)



WaldoTrumbull

WaldoTrumbull il 16/10/10 alle 16:34 via WEB
Libero, buffo no? Libero di decidere, Libero di parlare, Libero di avere spiegazioni...ma non è certo questo il luogo in cui si è liberi. Avete fatto bene a pararvi...le spalle con Wordpress. I miei omaggi e ...buon paradiso !

The Black Hole



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.

NdA. Questo post era stato pubblicato nell'autunno 2009 sul blog di Libero "Metr0p0lis". Il blog è stato cancellato dallo staff di Libero, per ragioni tuttora sconosciute, nell’ottobre 2010.

Alda Merini

 

Non cercate di prendere i poeti, perchè vi scapperanno tra le dita




NdA. Questo post era stato pubblicato nel novembre 2009 sul blog di Libero "Metr0p0lis". Il blog è stato cancellato dallo staff di Libero, per ragioni tuttora sconosciute, nell’ottobre 2010.


sabato 16 ottobre 2010

A un misterioso sedere femminile




Non sono un poeta, ma devo dire che questa immagine, trovata per caso navigando sul Web, ha evocato in me sensazioni mistiche.


Ho anche provato a scrivere dei versi per cercare di sedurre la misteriosa proprietaria di questo fantastico sedere.


I versi non hanno funzionato, ma almeno la foto mi è rimasta ...



A un Nudo Femminile trovato per caso sul Web



Donna misteriosa e sensuale,


vicina eppure irraggiungibile,


intravedo il tuo sorriso


mentre offri il tuo corpo levigato


a sguardi lascivi,


schiena flessuosa e perfetta,


natiche che sembrano scolpite nel marmo.


Immagino i tuoi occhi,


il tuo sguardo gelido e dolce al tempo stesso,


la tua bocca dura ed assieme sensuale.


Forte come una tigre,


pronta a lottare fino all'ultimo sangue,


ma tenera e dolce come una gattina,


pronta a far le fusa per l'uomo


che ha la fortuna di amarla


e di esser da lei riamato.


Sapendo che la proprietaria del sedere era una donna libera e di sinistra, ho anche  tentato di sedurla scrivendo dei versi satirici in stile sandrobondiano. Neanche questo ha funzionato. Comunque, questi sono i versi, preceduti da una breve premessa.




Sono sicuro che un importante esponente di un partito di centro-destra, tale Sandro B., grande appassionato di poesia, se si imbattesse, navigando sul web, in un così bel sedere, scriverebbe versi simili a questi.


Ode ad un misterioso sedere femminile



Misteriose e femminili natiche,


bianche e tonde come lune gemelle,


sensuali e muscolose chiappe,


morbide valli nelle quali


vorrei affondare la mia lingua


ben adusa a leccar presidenzial deretano,


per sentir sulle mie asservite labbra


il tuo dolce erotico sapor di donna libera.


E quando, dopo esser stata ben leccata,


tu, guardando con commiserazione


il mio piccolo ma viagrato uccello,


mi dirai: "grazie del bidet; ora devo andare"


io sarò sì triste ma sì felice,


perchè sulle mie labbra resterà


il tuo dolce erotico sapor di donna libera.



Sandro B.



Oltre al danno, anche la beffa! La misteriosa proprietaria del sedere in oggetto, che qui chiameremo O. (da non confondersi con  la O di Histoire d'O) mi ha scritto per contestare la qualità dei miei versi:



Ma no, il B. sarebbe più epigrammatico! Scriverebbe più o meno così:


Morbide valli,

sinuosi colli,

lune gemelle,

profumo d'eternità.



Attento, che, dopo questo, rischi il banning :))


Con questo messaggio, O. ha simpaticamente "distrutto" i miei versi in stile sandrobondiano ... il mio cuore sanguina ...


Riporto qui sotto la sapiente versione di  O.


Ad essere precisi, si tratta di una poesia, in stile sandrobondiano, scritta da O. , ed avente per oggetto ... il suo stesso sedere. Ma questo é solo un dettaglio.

 


Ode ad un misterioso sedere femminile
(la prima versione di O.)



    Morbide valli,

sinuosi colli,

lune gemelle,

profumo d'eternità.


Credevo che l'apice della poesia sandrobondiana fosse stato già raggiunto, e mi accingevo a studiare altri temi.


Invece, l'irraggiungibile O. ha superato sè stessa, e mi ha inviato due nuove poesie ancora migliori della prima.


Pur essendo molto simili tra loro, entrambe le versioni meritano di essere pubblicate.





Ad un Nudo Femminile trovato per caso sul Web (lato A)



Schiena flessuosa,

donna misteriosa,

natica briosa,

paradiso di vanità.



Ad un Nudo Femminile trovato per caso sul Web (lato B)


Donna misteriosa,

schiena flessuosa,

natica briosa,

paradiso di vanità.



Questi versi resteranno per sempre scolpiti nel mio blog come l'apice della poesia in stile sandrobondiano: non sarebbe possibile scrivere nulla di più perfetto ...




NdA. Questi testi sono stati tratti da diversi post pubblicati nell'autunno 2009 sul blog di Libero "DeCulibus". Il blog è stato cancellato dallo staff di Libero, per ragioni tuttora sconosciute, nell’ottobre 2010.



NdR. Il sedere pubblicato in questo articolo è proprietà esclusiva di Madame O.




I said No!




Every Sperm is Sacred ...


(Monty Python)








NdA. Questi due post erano stati pubblicati nell'autunno 2009 sul blog di Libero "Metr0p0lis". Il blog è stato cancellato dallo staff di Libero, per ragioni tuttora sconosciute, nell’ottobre 2010.


Solo un titolo: Marylin Monroe: un doveroso tributo …




NdA. Questa immagine era stata pubblicata nel novembre 2009 sul blog di Libero "DeCulibus". Il blog è stato cancellato dallo staff di Libero, per ragioni tuttora sconosciute, nell’ottobre 2010.

venerdì 15 ottobre 2010

Pensieri di donne sull’eros

Riporto qui alcuni dei commenti più interessanti inviatimi da alcune donne per un mio vecchio blog, che tenevo con il nickname di HenryVMiller. Ritengo che questi commenti siano interessanti perchè esprimono in modo genuino, non filtrato, la visione che alcune donne hanno dell'eros.


I nicknames delle donne che hanno pubblicato i commenti sono stati eliminati per ragioni di privacy.




il 26/09/10 alle 08:24 via WEB

Tutti noi, vorremmo dire e fare, cio che tu scrivi e fai....



il 26/09/10 alle 15:29 via WEB

Lo trovo splendido , al di là di quello che molti pensano. Ciao


il 26/09/10 alle 18:29 via WEB

lo scandalo è nascondere a se stessi l'emotività che ci caratterizza_trovo che la fantasia e la creatività, siano in tutti i campi, passione che muove l'anima per conoscersi e crescere...

il 29/09/10 alle 01:27 via WEB

mai letto niente di simile...eccitantissimo...



il 29/09/10 alle 11:27 via WEB

racconti che sono realtà..forse troppo puntati sulla descrizione del lato fisico della cosa. un rapporto bdsm è molto più mentale invece...un modo di essere, anche nella vita e nn solo nel momento erotico e sessuale. e cmq...non è mai violenza gratuita. è il gioco delle parti, e nessuno può oltrepassare limiti preimposti. la violenza è altra cosa. Non so se tu hai mai provato davvero un rapporto del genere, credo di si, o perlomeno lo desideri....se lo vuoi descrivere devi conoscerlo. ora leggo ancora qualcosa....



HenryVMiller il 29/09/10 alle 17:04 via WEB

Ciao, e grazie per il tuo commento.
I miei racconti puntano molto sulla fisicità, ma sono fatti per essere immaginati, più che vissuti, dalle donne che li leggono.
Gli ultimi post sono un pò ispirati ai fumetti erotici giapponesi ... diversi post hanno immagini di Guido Crepax ...
insomma, più che racconti erotici, sono racconti fantaerotici ...
Io sono affascinato dal sesso bdsm ... il sesso bdsm reale può essere bellissimo, ma è un'altra cosa rispetto ai miei racconti ... nella vita reale, si perde il senso di onnipotenza che ci danno le nostre fantasie ...
è come camminare sulla lama di un rasoio ... si rischia di scivolare nella banalità, o nel ridicolo ...
Le storie che io racconto vanno vissute solo come dei sogni ...
il 29/09/10 alle 18:20 via WEB

il senso di onnipotenza lo puoi trovare reale, ma solo con una persona che sappia accettare ed esigere questo da te. le schiave sono tali solo se sentono come onnipotente il padrone....basta saper trovare quella giusta, come credo succeda in qlunque altro tipo di rapporto. non fermarti alle fantasie se quello che desideri è reale.



HenryVMiller il 30/09/10 alle 15:39 via WEB

Sono d'accordo. E' la schiava che sceglie il proprio padrone, che gli dona l'onnipotenza, ma nello stesso tempo lo forgia secondo i propri desideri ...
La mia ultima schiava virtuale è una donna molto eccitante ... spero che le nostre fantasie siano ormai ad un passo dalla realtà ... ;-)


il 02/10/10 alle 08:46 via WEB

Vabbè l'ho letto... non sono un editore quindi non posso giudicare se un libro sia buono o cattivo, solo non ho trovato nessuna trama, che ne so, una storia di base con intrecci erotici. L'unica trama centrale e periferica è questo sesso sfrenato. Come lettrice non mi basterebbe, guarda te lo scrivo solo perchè ho letto che accetti giudizi sia buoni che cattivi, altrimenti mi sarei astenuta. Non è un giudizio cattivo il mio, solo mi sa di incompleto ecco, ho trovato la parola Rita



HenryVMiller il 02/10/10 alle 13:52 via WEB

Ciao Rita, ti ringrazio per avermi letto, anche se sei rimasta delusa dal mio blog.
E' vero, nel mio blog non c'è nessuna trama: è solo una raccolta di idee, di immagini riguardo al sesso. E' un blog fatto per essere letto un pò come si sfoglia una rivista in una sala d'attesa, per ingannare il tempo.
p.s. sei molto dolce, e anche carina ...



il 02/10/10 alle 20:45 via WEB

Ho letto alcuni dei tuoi racconti, mirano all'atto in sè, e non sei l'unica persona che nello scrivere un'erotico va dritto al punto evitando le cornici. Personalmente amo qualcosa di più, cerco il dettaglio, la descrizione di un luogo di un emozione, di un profumo, a prescindere dal genere. Non comprendo la premessa che fai, scrivi racconti e come tali dovrebbero esser letti, senza cercare la violenza o quant'altro. E' una cosa che ho notato qui, ci sono persone che leggono senza pensare ad un racconto, ma cercano il reale, la vita altrui, e così parlano senza comprendere. Quando leggiamo un libro o guardiamo un film ci chiediamo se è la vita dell'autore, o se chi scrive rispetta o meno un individuo o un animale? NO, almeno io non mi pongo il problema, leggo e mi godo la lettura o la visione. Questo è il tuo modo di scrivere di portare sogni e fantasie, può piacere o meno, ma è il tuo e non fai i tanto usati copia/incolla, e questo è già un pregio.


HenryVMiller il 12/10/10 alle 15:12 via WEB

Ciao Isobel, e grazie per il tuo commento ... il tuo blog è dei più belli che io abbia visto qui su Digiland ...
Sarei felice di saper scrivere come te, ma non ho la tua tecnica, raffinatissima, e le tue basi culturali ... io mi limito a descrivere situazioni, aiutandomi con immagini erotiche prese dal web ...
Ho fatto una premessa "cautelativa" per la versione Wordpress del mio blog, perchè su Wordpress non c'è un filtro sui blog per adulti, e alcune donne (poche) mi hanno scritto scandalizzate o annoiate dai miei post ... ma devo dire che altre mi hanno scritto estasiate ... ;-)



il 12/10/10 alle 12:32 via WEB

..ho letto i tuoi racconti su blogspot e quì..che dire.. sorprendenti.. hai una descrizione nel scrivere le emozioni che sembra di viverle.. una dolce giornata







NdR. Questo post era stato redattosul blog OltreIlDeltaDiV, che tenevo su Libero con il nickname "HenryVMiller" . Tutti i nicknames associati agli altri commenti sono stati rimossi per ragioni di privacy.

Pentiti, uomo, per quanto desideri …

Pentiti uomo per quanto desideri ... 
la tua carne brucia nel desiderio di quella fiamma che ti purifica ...
prega la tua anima di portarti nell'inferno della passione
che ti distrugge per farti rinascere...

 
Atani Bosa


 

Trolling e Cyberstalking su Libero: esperienze vissute



Il problema dei troll purtroppo riguarda tutti gli utenti dei social networks. I troll sono degli psicopatici o degli stalker, che si nascondono nell'anonimato delle comunità virtuali e si divertono a spargere paura e angoscia tra gli altri utenti, soprattutto tra le donne e le persone psicologicamente più fragili.

I troll ottengono il loro obiettivo pubblicando sul loro profilo notizie false e angoscianti, o inviando agli utenti messaggi privati dello stesso tenore, o spargendo notizie false per fomentare rivalità tra altri utenti della comunità virtuale.

Ho deciso di segnalare in questo blog i nomi dei profili (nickname) di due utenti di Libero che hanno inviato, a me o a delle mie amiche, dei messaggi angoscianti, o addirittura delle minacce.

Se uno di questi due utenti dovesse inviarvi dei messaggi in privato, evitate di rispondergli, ignoratelo.

I nomi degli utenti sono:

Andreaangel_2010 (http://spazio.libero.it/andreaangel_2010/

Brutosbello (http://spazio.libero.it/brutosbello/)


Ed ecco alcuni dettagli sui due "soggetti" (a beneficio di qualche criminologo che si interessi di cyberstalking).

Andreaangel_2010


Andreaangel_2010 sostiene di essere un poliziotto di una non meglio specificata organizzazione segreta francese. Dubito che sia francese, dubito molto che sia un poliziotto, ma sicuramente i suoi messaggi deliranti sono scritti in pessimo italiano.

Nella sua fotogallery, Andreaangel_2010 ha messo la foto di un pedofilo canadese arrestato in Thainlandia nel 2007, e che adesso è in galera. Andreaangel_2010 sostiene che il soggetto sarebbe libero e ricercato, e "chiede aiuto al popolo del web" per identificarlo.

Ovviamente, la richiesta d'aiuto di Andreaangel_2010 è seguita dai commenti angosciati di diverse donne della comunità, che gli offrono la loro solidarietà. Questa è una tecnica tipica dei trolls: pubblicare materiale che suscita forti emozioni negli utenti, soprattutto in quelli più sprovveduti, per suscitare la loro solidarietà su problemi inesistenti.

Riporto qui sotto il commento che ho fatto nella fotogallery di Andreaangel_2010,  con uno dei miei profili di Libero (Apriti.per.me), per spiegare che il pedofilo canadese era già stato arrestato.


Apriti.per.me il 12/10/2010 alle 19:29

LA FOTO CHE HAI PUBBLICATO E' QUELLA DI UN PEDOFILO CANADESE, CHRISTOPHER PAUL NEIL, ARRESTATO IN THAINLANDIA NEL 2007, CHE ATTUALMENTE STA SCONTANDO 6 ANNI DI GALERA. PERCHE' TI DIVERTI A SEMINARE IL PANICO TRA LE DONNE SOSTENENDO CHE QUESTO SOGGETTO SAREBBE LIBERO E RICERCATO? SEI UN TROLL O UNO PSICOPATICO?


Ecco la risposta di andreaangel_2010


andreaangel_2010 il 13/10/2010 alle 20:59

tu non sai dove hai messo i piedi caro mio,qui pedofili ,segaioli e affini non sono benvenuti , dopo 200visite al mio profilo, non negare!! ora finalmente ti decidi di commentare una foto con delle parole che francamente non mi piacciano,tu non sai fare la differenza tra pedofili che loro si attaccano come belve hai bimbi è i segaioli come te che rompono le palle prima alle donne e poi ha mè, ora sai cosa hai quadagnato ,la mia attenzione e ti posso assicurare che con un linc del genere ,detto tra noi molto ridicolo ,qualcosina per renderti la vita difficcile la trovo, nn sono minacce sono promesse!!

Non contento, Andreaangel_2010 mi ha inviato il seguente messaggio in privato.

..tu continui ha rompere sei solo fortunato che abito in francia , devi solo stare attento tu non io, segnala pure vediamo cosa succede, la parola DICOS ti dice qualcosa?
stai fuori di tutto questo, sei venuto decine di volte ti dovevi limitare ha quardare o commentare altre foto
lascia fare la gente competente , continua ha gestire la tua scuderia di donne ,ma in queste cose stai attento stai facendo il gioco dei pedofili, poi continui ha parlare di donne lo vuoi capire che i pedofili si attaccano solo è escusivamente hai bambini .è nn rispondere .

Certo che se questo è davvero un poliziotto, siamo proprio messi male ... ma esiste la DICOS? Appena ho tempo mi faccio una ricerca su google ...

In uno dei messaggi che mi aveva mandato quella sera , Andreaangel_2010 aveva minacciato gravi ritorsioni contro di me, vantandosi di essere una persona molto potente.  Tenendo conto del livello di conoscenza dell'italiano manifestato da Andreaangel_2010, non avevo preso sul serio le sue minacce. Ma la mattina dopo sono rimasto stupito  per il fatto che, dalla sera alla mattina, erano spariti da Libero due miei blogs, uno sul cinema espressionista (Metr0p0lis) ed uno (diciamolo) dal titolo un pò goliardico: DeCulibus.


Il giorno dopo la sparizione dei blogs, l'immagine sul profilo di Andreaangel_2010 (che era la foto di un pilota da corsa, un'immagine presa sul web) era stata sostituita da un'immagine inquietante, che riporto qui sotto.


Certo, non è facile capire chi è il nero signore che si nasconde dietro questo inquietante nero cappuccio. Chiunque sia, io posso solo dirgli che fa bene ad usare il cappuccio: nasconde molto bene le corna che gli fa sua moglie ...


Brutosbello



Brutosbello ha sul profilo di Libero l'immagine di un cane da compagnia, molto simile a questa.



Brutosbello mi ha inviato su Libero vari messaggi di minaccia già lo scorso anno. Io l'ho segnalato diverse volte ai responsabili della gestione della community di Libero (Conferencemaster), ma per quanto ne so non è stato preso alcun provvedimento.



Ecco uno dei messaggi che Brutosbello mi ha inviato in privato.

E bravo il PORCELLONE, con la scusa di fareL'ACCULTURATO cerca di fare il
FURBACCHIONE ZOZZONE Stai in campana io vado
STANANDO dalla Community proprio i TIPETTI SUBDOLI come te
E' MEGLIO CHE TI DILEGUEI SUBITO , altrimenti sari il prossimo
nella mia LISTA dI CACCIA, OK ???

Il messaggio era scritto su un vivace sfondo rosa. Se fosse stato scritto da un uomo, io avrei avuto qualche dubbio sui suoi orientamenti sessuali. Comunque mi sono limitato a rispondere "a tono"  e mettere Brutosbello in "black list", per non ricevere più messaggi di ritorsione.


Anche dopo esser stato messo in lista nera,  Brutosbello ha continuato per un'intera serata a mettere commenti terrificanti sulla mia fotogallery di Libero, riscrivendoli non appena io li cancellavo.

Brutosbello aveva individuato uno dei punti deboli di Libero: i commenti alle fotogallery non sono soggetti a moderazione. L'utente può scegliere se rendere le sue foto commentabili, oppure no. Se le foto sono commentabili, i commenti, fatti da chiunque, vengono pubblicati subito.  Il proprietario della fotogallery può solo decidere di cancellarli, se e quando li vede.

Per colpa di Brutosbello, sono stato costretto a rendere tutta la mia fotogallery non commentabile. Prima di Brutosbello, il problema della moderazione dei commenti non si poneva: le mie foto non le commentava proprio nessuna. ... :-(

Prima di riuscire a mettere Brutosbello di nuovo in lista nera, mi é arrivata la seguente e-mail:


E BRAVO, IL PORCACCIONE SI INCAZZA PURE BENE , BENE ORA SI CHE MI COMINCIO A DIVERTIRE........E POI SI CHE SO' C--I TUA

NON FA' IL TESTONE de C---.O DEVI SCOMPARI'

SEI PURE UN IDIOTA NON SAI NEPPURE MANIPOLARE LE FUNZIONILITA' DEL SISTEMA - MA NON MI SORPRENDO GENERALMENTE I PORCACCIONI COME TE SO' PURE DURI DE TESTA

Dal tono del messaggio, si capiva subito che Brutosbello voleva darsi arie da hacker. Per chi non lo sapesse, gli hacker sono soggetti in grado di forzare le funzionalità dei sistemi informatici. Non sono un esperto, ma personalmente dubito delle capacità di informatiche di  Brutosbello.

Nella fotogallery di Brutosbello c'era un'immagine con un  personaggio da cartone animato e la scritta:
"Wanted - Molesters"



Brutosbello era una cacciatore  di molestatori in incognito? Un "giustiziere della notte" che poi era stato sedotto dal "lato oscuro della forza" ed aveva cominciato a rompere le palle agli altri utenti? Brutosbello era un persecutore o un perseguitato? Forse si autoperseguitava?

Ma soprattutto: perchè Brutosbello rompeva le palle proprio a me? Questo resta un mistero.

Uno dei punti di forza dei trolls è quello di riuscire a piazzare sui blogs dei commenti aggressivi o fuorvianti, che riescono a creare feroci discussioni tra gli utenti del blog e a disgustare o angosciare tutti gli utenti che li leggono. Nel novembre 2009, Brutosbello è riuscito a piazzare un "colpo da maestro" sul blog di una psicologa. Questo tipo di blogs, seguiti spesso da persone fragili e bisognose di aiuto, sono il terreno di caccia ideale per i trolls. Nella discussione che segue, il mio nickname era quello di Eg0n.Schiele.








Nel suo primo commento, Brutosbello sosteneva che il mio nickname  (Eg0n.Schiele) nascondesse un soggetto pericoloso.  Per qualche misteriosa ragione, la psicologa sembra fidarsi di Brutosbello più che di Eg0n.Schiele, e scrive un commento con un duro monito al povero Egon (cioè a me). Io ovviamente reagisco, dicendo che ha sbagliato persona. Interviene un altro utente per fornire le sue opinioni. Segue un dibattito tra me (o meglio, il mio alias Egon) e la psicologa.

Alla fine, con mio grande disappunto, la psicologa conclude che io (cioè il mio nickname Eg0n.Schiele) e Brutosbello siamo in realtà la stessa persona.







Il fatto di trovare il mio nickname (Egon.Schiele) diffamato sul blog della psicologa ha suscitato la mia sdegnata reazione. Ho salvato le schermate con i commenti, e le ho allegate a una email che ho inviato alla psicologa, intimandole di rimuovere subito i commenti dal suo blog, altrimenti avrei scritto alla polizia postale. La psicologa mi ha risposto molto irritata, minacciando di rivolgersi lei alla polizia postale (non ho capito quale sarebbe stata la motivazione), ma poi per fortuna ha cancellato i commenti dal suo blog.

E' interessante vedere come un troll (in questo caso, Brutosbello) sia riuscito, con pochi commenti ben assestati, a rompere le palle a due persone (in questo caso, a me e alla psicologa che gestiva il blog) e a metterle in conflitto tra loro, e a gettare nell'angoscia gli altri utenti del blog, che assistevano sconcertati alla discussione.

 


Approfondimenti (Fonte: "Femminismo a Sud")


giovedì 14 ottobre 2010

Il confine tra umiliazione e piacere


A. era la mia amante. Da poco si era offerta di diventare anche la mia schiava. A. era una donna carina, efficiente, perfetta. Forse aveva solo due punti deboli: era appassionata di shopping, ed amava le scarpe dal tacco alto.

Io amavo soprattutto lo sguardo dolce di A., dei suoi occhi scuri e profondi. La sua anima era trasparente come l'acqua. Questa era la parte di lei che amavo di più. Con me, A. imparò a scoprire la sua parte più nascosta. Conobbe segreti che non aveva mai svelato neanche a sè stessa. Segreti che dimenticava ogni volta che mi lasciava. Per poi ricordare ogni volta che mi incontrava ...

Quando era con me, A. amava concedermi tutto il suo corpo, in qualunque modo io desiderassi. Amava essere legata al letto, con le gambe ben divaricate, quando facevo l'amore con lei. Amava restare in ginocchio davanti a me, con le mani ammanettate dietro la schiena, per darmi piacere solo con la sua bocca. Ed amava eseguire tutti i miei ordini: camminare carponi sul pavimento della stanza come una cagnetta, leccare e succhiare accuratamente il mio sesso dopo essere stata sodomizzata ... queste cose la eccitavano, A. era felice di farle per me.

Sapevo che A. godeva ad essere umiliata ... e decisi di stabilire qual'era, per lei, il confine tra piacere e umiliazione. E di spostare questo confine, trasformando l'umiliazione in piacere ...

Una mattina, mentre A. dormiva accanto a me, la svegliai dolcemente, poi le ordinai di inginocchiarsi davanti a me, e di tenere la bocca socchiusa. Ancora insonnolita, A. fu pronta a eseguire il mio ordine. Il mio sesso era duro, come succede sempre al mattino. La curiosità di A. per il nuovo gioco si trasformò in disgusto, quando capì che volevo usare la sua bocca come un vespasiano.

Dopo aver riempito la bocca di A. con la mia urina, mi fermai e le ordinai di ingoiare. Lei lo fece a fatica, con le lacrime agli occhi e l'espressione disgustata. Ci vollero diversi minuti perchè, sorso dopo sorso, svuotassi completamente la mia vescica nella sua bocca. E perchè lei ingoiasse tutto, sorso dopo sorso. Gradualmente, al disgusto subentrò in A. il piacere di eseguire i miei ordini. Quando, dopo aver finito, le ordinai di prendere in bocca il mio sesso per ripulire le ultime gocce di urina, A. lo fece con piacere, con dedizione.

A. era felice di aver superato la prova. Un confine era stato varcato. Accarezzai dolcemente il suo viso e i capelli di A., le dissi quanto ero orgoglioso di lei. Per tutta risposta, A. strofinò lentamente le sue labbra lungo l'asta calda e dura del mio sesso, partendo dal basso, fino ad arrivare ad arrivare alla punta. Ed ingoiarla sospirando di piacere.





Decisi che A. era pronta per varcare nuovi confini. La invitai per un weekend da me, in una città molto lontana dalla sua, dove nessuno poteva conoscerla.

Preannunciai ad A. che avrei organizzato una festa per lei, che l'avrei presentata ai miei amici e alle mie amiche. Che l'avrei presentata come la mia nuova schiava. E che doveva essere pronta a tutto.

A. accettò.

Quando A. arrivò da me per il weekend, trascorsi con lei una piacevole mattinata passeggiando in giro per la mia città, che lei non conosceva. A. era felice di baciarmi, di accarezzarmi, di essere accarezzata. Consumammo un pasto leggero in un ristorantino discreto. Poi portai A. a casa, e le ordinai di spogliarsi e di prepararsi per la serata.

Quando A. fu pronta, completamente nuda, le feci sedere su uno dei divani del salotto, e le ammanettai una mano ad un termosifone. A. capì che il gioco era cominciato. Poggiai su un tavolino, davanti a lei, due grosse caraffe d'acqua ed un bicchiere. A. avrebbe dovuto bere tutte e due le caraffe, usando la mano rimasta libera, prima di sera. Per il resto, non le diedi altri compiti. Anzi, lasciai sul tavolino qualcuno dei libri che lei amava, perchè leggesse qualcosa per non annoiarsi, se lo desiderava.

Lasciai A. da sola, ripassando solo qualche volta, nel pomeriggio, per assicurarmi che fosse a suo agio. E che bevesse con regolarità. A. cominciò a intuire cosa l'attendeva. Forse si pentì di aver accettato con troppa leggerezza il mio invito. Ma continuò a bere, svuotando lentamente le due caraffe, come le avevo ordinato.

Prima di sera, le due caraffe erano vuote, ed A. era diventata ansiosa, tesa ... a volte si guardava intorno, con uno sguardo un pò smarrito. Accarezzai dolcemente il suo viso, per rassicurarla. Poi accarezzai il suo ventre, in basso, verso il sesso. Era teso. Potevo immaginare quanto la sua vescica fosse piena. E quanto desiderasse svuotarsi. Sfiorai i capezzoli di A. con le dita, poi li strinsi dolcemente. Lei mi sorrise, ma in modo un pò forzato. Capii che la sua mente era concentrata altrove.

Liberai A. dalle manette, la guidai verso il salotto, e la feci inginocchiare, e poi prostrare, su uno dei tappeti, al centro della stanza. Ordinai ad A. di allargare le gambe al massimo. Poi legai i suoi polsi dietro la schiena. La posizione di A. poteva sembrare piuttosto scomoda. In realtà non era difficile da sopportare: il tappeto era morbido, le corde non erano strette. Ma era una posizione molto umiliante. Il suo sesso era ben visibile, aperto ... A. non avrebbe mai immaginato che sarebbe stata presentata ai miei ospiti in quel modo.






Accarezzai i capelli di A., e le sollevai leggermente la testa per guardare il suo viso. Le sue guance erano rosse per la vergogna. Ma non mi disse nulla, si limitò a guardarmi dolcemente. Sfiorai con le dita il solco tra le sue natiche, poi scesi verso il suo sesso. Lo aprii. A. fremette di piacere. Ma potevo sentire la sua vescica, gonfia, sotto le mie dita. A. aveva bisogno di svuotarsi. Mancava solo un particolare. Misi sotto il sesso di A., in mezzo alle sue gambe, una bacinella di zinco. Scelsi questo tipo di materiale perchè avrebbe amplificato il suono del getto dell'urina di A., quando lei non sarebbe più riuscita a trattenersi, durante la festa, davanti ai miei ospiti.

Ora, A. era pronta per essere presentata come la mia nuova schiava. Non passò molto tempo prima che i miei primi ospiti accarezzassero la pelle bianca della sua schiena, divaricassero (con delicatezza, perche sapevano che A. era mia) le sue natiche, esplorassero dolcemente con le dita il suo sesso ed il suo ano. Diverse donne, sentendo quanto la vescica di A. era piena, dissero che la sua capacità di trattenersi era ammirevole. Ma che non avrebbe tardato molto a riempire la bacinella di zinco posta tra le sue gambe.

Tutti convennero che A. era una schiava molto promettente, una delle migliori che avessero mai visto. A. tremava per la vergogna, per l'umiliazione di sentirsi violata da mani estranee. Ma il suo sesso era vergognosamente bagnato. Disposi delle salviettine su un tavolino, vicino ad A., perchè gli ospiti potessero asciugarsi le dita, se lo desideravano. Molti ospiti si soffermarono anche a guardare il viso di A., i suoi occhi scuri e dolcissimi, ora umidi di lacrime per l'umiliazione.

Ovviamente, A. non era nel mio salotto solo per essere esposta, ma soprattutto per essere usata. Diversi ospiti mi pregarono di avere questo privilegio. Diedi la precedenza alle donne, perchè la posizione di A., prostrata con le mani legate dietro la schiena, era perfetta per soddisfare un'altra donna con la bocca. La prima delle donne che avrebbero usato A. era alta, con un fisico pieno e uno sguardo volitivo. Si sfilò lentamente il vestito, restando in sottoveste e giarrettiere, e si distese sul tappeto, con le gambe divaricate, in modo che il suo sesso fosse esattamente sotto la bocca di A.






A. non aveva mai soddisfatto un'altra donna. Dovette imparare a farlo, reprimendo il suo disgusto. La mia ospite dava i suoi ordini ad A. con voce bassa, un pò roca, ed era molto esigente. A. dovette percorrere a lungo con la lingua le labbra del suo sesso, baciare e succhiare il suo clitoride, poi affondare la lingua nella sua vagina, per poi tornare a dedicarsi al suo clitoride. La donna premeva le mani sulla nuca di A., le afferrava i capelli, per guidarla e godere meglio di lei. Prima dell'orgasmo, la donna spinse con forza il viso di A. contro il suo sesso. La lasciò libera solo dopo aver goduto, inarcandosi ed emettendo dei gemiti forti, animaleschi.

A. dovette soddisfare con la sua bocca diverse altre donne. Le più perverse si aprirono le natiche con le mani, ed ordinarono ad A. di leccare per bene il loro ano. Potevo immaginare il disgusto di A. nell'eseguire quest'ordine. Prima di allora, A. aveva fatto questo solo per me, che ero il suo padrone. Eppure A. eseguì tutto con scrupolo, senza mai lamentarsi.

Tutte le donne che A. aveva fatto godere si dissero molto soddisfatte. A. era stata estremamente servizievole. Ma la sua vescica era piena da scoppiare, e lei tremava nello sforzo di trattenersi ... infine, proprio dopo aver portato all'orgasmo un'altra donna, A. cedette. Il getto della sua urina schizzò rumorosamente nella bacinella di zinco posta tra le sue gambe. Il chiacchiericcio degli ospiti si interruppe. A. si stava svuotando sotto gli occhi di tutti, in un imbarazzante silenzio. Strinsi i capelli di A., sulla sua nuca, e sollevai il suo viso dal sesso della donna che aveva appena soddisfatto. Le pupille dei suoi grandi occhi verdi erano dilatate per il piacere di potersi finalmente liberare. Il getto della sua urina nella bacinella di zinco era forte, rumoroso, sembrava non finire mai. Sembrava il getto di una fontanella. A. era stata molto brava a trattenersi per tutto quel tempo.

A. mi guardava con un misto di piacere (per essersi finalmente liberata), orgoglio (per aver aver resistito così a lungo all'impulso di liberarsi, e per aver soddisfatto le mie ospiti con la sua bocca, come le avevo ordinato) e timore (sapeva che, comunque, ora l'avrei punita, per aver pisciato davanti ai miei ospiti). Ovviamente A. sapeva che io avevo predisposto tutto, compresa la bacinella di zinco tra le sue gambe, proprio perchè lei pisciasse davanti ai miei ospiti. Ma questo è un altro discorso.





A. sapeva che ora sarebbe stata sculacciata. Del resto, avevo già sculacciato A. diverse volte, a lungo, tenendola distesa sulle mie ginocchia. Questo faceva parte della sua educazione. Cominciai infilando con forza il pollice, fino in fondo, nell'ano di A. La sua apertura era già ben lubrificata: A. si era preparata, prima della festa, per essere usata in quel modo. Ma quando il mio pollice entrò così bruscamente dentro di lei, A. lanciò un grido, di sorpresa e di paura, sentendosi violata. Infilai le altre quattro dita della mia mano nel sesso di A., che era aperto, caldo e, ad essere sinceri, vergognosamente bagnato e scivoloso. Tenendola ferma in questo modo, cominciai a sculacciarla, con calma e con metodo, usando la mano libera. Alternavo il dolore, che le davo colpendola con forza sulle natiche, al piacere che le davo facendo vibrare le mie dita nel suo sesso e nel suo ano.

Per rendere tutto più difficile, ordinai ad A. di soddisfare i miei ospiti con la sua bocca. Lei diede il meglio di sè, ingoiando fino alla gola, uno dopo l'altro, i grossi falli degli ospiti, e soddisfacendoli fino a far sgorgare il loro sperma nella sua gola. I gemiti di dolore che A. emetteva quando la sculacciavo, e quelli di piacere, che non poteva trattenere quando facevo vibrare le mie dita dentro di lei, erano spesso soffocati dai sessi degli uomini che riempivano la sua bocca, come se fossero dei bavagli.





Sotto i miei colpi, il sedere di A. aveva assunto prima un delizioso color fragola, che ora stava sfumando nel viola prugna. A. sapeva che non avrebbe potuto sedersi per diversi giorni. Quando fui soddisfatto, quando il sedere di A. diventò bollente e così sensibile che mi bastava sfiorarlo con le dita per farla gemere di dolore, decisi che la punizione era finita, e sarei passato ad altro. Premetti dolcemente la punta del mio sesso, duro e gonfio di desiderio, sull'ano di A. Restai così per qualche secondo, e poi lo spinsi con forza tutto dentro di lei. A. era così eccitata, che ebbe un orgasmo violentissimo quando il mio fallo la violò. Abbandonandosi alle contrazioni del piacere, si dimenticò dell'ospite che stava usando la sua bocca, e mugolando strinse forte tra i denti il grosso fallo che la riempiva. L'uomo dovette darle uno schiaffo per farla tornare in sè.

A. si scusò, e l'incidente fu subito chiuso. A. continuò a soddisfare gli altri ospiti con la sua bocca mentre io godevo dentro di lei. Ora il suo viso e la sua bocca erano impregnati delle secrezioni di tutte le donne e degli uomini che l'avevano usata. Lo sperma degli uomini colava in lunghi fili dal suo mento. Eppure l'espressione di A. era molto dolce, estatica. Quando il mio sperma schizzò dentro di lei, riempiendola, A. ebbe un secondo orgasmo. Questa volta, A. fece attenzione a non abbandonarsi completamente al piacere, e a non mordere il fallo dell'uomo che stava riempiendo la sua bocca.

Estrassi il mio sesso dall'ano di A., la accarezzai con le dita mentre si richiudeva lentamente, poi mi avvicinai alla sua bocca, perchè mi ripulisse. Lei mi sorrise dolcemente, guardandomi con i suoi grandi occhi verdi, e cominciò a succhiare.

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