giovedì 27 dicembre 2012

"Troppi porno, non ricordo più nulla": i film hard danneggiano la memoria

Uno studio rivela che che guardare immagini pornografiche su internet può indebolire la nostra capacità di ricordare le cose. Secondo gli scienziati esiste un legame tra la dipendenza da sesso virtuale e la tendenza a dimenticare di dormire, perdere appuntamenti importanti e trascurare le relazioni personali  

 

di SARA FICOCELLI

 

"Troppi porno, non ricordo più nulla":  i film hard danneggiano la memoria

LA PORNOGRAFIA di una volta è fatta di ricordi. Che portano a un'Italia che non c'è più. I video proibiti si consumavano a casa con le cassette VHS o aspettando la programmazione notturna di qualche emittente locale. Un passato in cui le pornodive erano soprattutto dive e qualcuna diventava anche parlamentare. Oggi le cose sono molto cambiate e si seguono ispirazioni decisamente più fredde, virtuali. La pornografia si diffonde per lo più tramite internet e il consumo è accessibile a tutti, in qualunque momento, da qualunque postazione, gratuitamente, con un click? Tanta facilità e tanta abbondanza hanno moltiplicato in modo esponenziale il numero degli utenti nel mondo, tanto che, secondo l'ultima indagine di ExtremeTech, il mercato del porno su internet è l'unico che non conosce crisi. Ma anche questo settore, a quanto pare, ha il suo tallone d'Achille.

Secondo una ricerca tedesca pubblicata sul "Journal of sex research", il punto debole del consumo spasmodico di materiale pornografico tramite web è la memoria. Quella di chi consuma. Per capirlo gli scienziati hanno analizzato come l'area cerebrale deputata a immagazzinare informazioni reagisca alla visione di immagini sessuali, concludendo che guardare immagini porno su internet può danneggiare e indebolire la capacità di ricordare le cose? Nell'esperimento gli studiosi hanno preso un campione di maschi eterosessuali di 26 anni d'età, mostrando ad ognuno una serie di immagini, alcune pornografiche, altre non sessuali, e chiedendo loro di rispondere se l'immagine che stavano vedendo era la stessa che avevano visto prima. Il risultato è stato che ricordavano nell'80% dei casi le immagini non sessuali, contro il 67% di quelle porno, su cui facevano più fatica.?

Secondo gli scienziati questi dati servirebbero a provare il legame tra la dipendenza da pornografia virtuale e la tendenza a dimenticare di dormire, perdere appuntamenti importanti e trascurare le relazioni personali. "L'eccitazione sessuale  -  spiega Christian Laier dell'università di Duisburg-Essen, autore dello studio - e il suo impatto sui processi cognitivi potrebbe spiegare parte di questi effetti negativi".? Laier e colleghi precisano che la ricerca si trova solo al primo step e che le conclusioni dovranno essere verificate e confrontate con ulteriori analisi, condotte su campioni diversi sia dal punto di vista del genere che dell'orientamento sessuale.

La notizia segue di pochi mesi un'altra altrettanto curiosa, questa volta partita dalla principale emittente televisiva statale cinese, la CCTV, che lo scorso maggio ha mandato in onda l'intervista ad uno studente che garantiva di aver visto un proprio collega perdere progressivamente la memoria a forza di guardare i porno online.

Ma i problemi per i pornonauti non sembrano finire qui. Secondo una ricerca dell'Università di Padova, tra i giovani che fanno un uso massiccio di pornografia in rete, uno su quattro rischia anche il calo del desiderio sessuale e l'eiaculazione precoce. "I ragazzi di oggi - spiega l'andrologo Carlo Foresta, autore dello studio e presidente della Società di andrologia e medicina della sessualità  - rappresentano la prima generazione che ha avuto un'esperienza di sessualità diversa dalle generazioni precedenti: internet, web cam, chat e immagini hanno creato una nuova forma di comunicazione sessuale che interessa in un mese oltre 800 mila minorenni. Questa esperienza dà un imprinting privo di riscontri reali e costruisce una sessualità mediatica ed istintiva che non tiene conto della sensorialità oltre che dell'affettività".

Dai dati emerge inoltre che più del 12% del campione di giovani non cerca rapporti reali. Il 25% ha infatti dichiarato di soffrire di riduzione dell'interesse reale ed eiaculazione precoce e questo, spiega Foresta, accade perché l'eiaculazione si manifesta nei tempi dei filmati, che generalmente in internet si riassumono in pochi minuti.

Secondo la Società Italiana di Intervento sulle Patologie Compulsive (S. I. I. Pa. C.), gli elementi che possono favorire lo sviluppo della cyber-porn addiction, quali psicopatologie pre-esistenti (depressione, disturbi ossessivo - compulsivi, ecc.), condotte rischiose (eccessivo consumo, riduzione delle esperienze di vita e di relazioni "reali") ed eventi di vita sfavorevoli (portando a problemi lavorativi, familiari, amicali, ecc.), sono accentuati dalle caratteristiche della rete, ovvero anonimato ed estrema facilità nell'accedere ai servizi. Gli esperti spiegano che la ricerca compulsiva del piacere attraverso l'autoerotismo può portare alla diminuzione del desiderio verso il proprio partner e all'incapacità di condurre a termine un rapporto sessuale nella realtà, favorendo la tendenza a considerare le persone dell'altro sesso esclusivamente come "corpi pornografici". Il dipendente ha insomma grosse difficoltà a vivere nella dimensione reale, a concentrarsi sul lavoro, a instaurare rapporti di amore e amicizia, e quindi anche a ricordare le cose, finendo col perdere non solo la memoria ma anche la fiducia in se stesso. 



(18 dicembre 2012)

domenica 16 dicembre 2012

Il sogno voglioso




Come fossi una monella senza fine, ho deciso che non indosserò più nulla sotto!


Mi piace il contatto con parti estranee quando mi siedo, mi piace sentirmi libera ... sedermi ed aprire le gambe ... guardare che mi stanno guardando ... vogliosi e sporcaccioni ... che goduria!





Penso a te, uomo dei miei desideri sfrenati e trasgressivi,  penso a quando verrai ... a quando farai di me la donna del piacere infinito ...




Indosso un vestito largo e colorato, sandali e capelli al vento, oggi andremo a fare una passeggiata ... così mi hai promesso...


Guardo l'orologio, sono impaziente: due giorni senza vederti sono troppi. Ecco sei arrivato ... con fare svelto scendo ed arrivo vicino alla tua auto ... mi guardi e la tua mano veloce vola sotto il vestito ... si controlli se indosso qualcosa ... sorridi di piacere!

Riparti, non so dove ma dici che mi piacerà ... dopo un'ora di viaggio e la tua mano che gingilla con la mia farfalla pulsante ci fermiamo vicino al mare, un luogo alquanto deserto ... ci si arriva attraverso stradine scoscese e ripide ... scendiamo e tu mi abbracci ... mi baci, mi mordicchi le labbra, la tua lingua calda e invadente esce ed entra dalla mia bocca, che gusta con piacere il tuo sapore ... la tua saliva ...


Prendi dall'auto un plaid azzurro e lo posizioni sotto un grande e secolare ulivo ... il sole tiepido misto alla brezza di mare penetra in ogni dove ... ci sediamo ... ho voglia di fare pipì, mi allontano e veloce mi accovaccio lasciando che la pipì fuoriesca veloce ... tu sei lì, e il tuo cazzo ormai voglioso mi sfiora la bocca, gli lecco la cappella lo lecco tutto, lo prendo e lo succhio ... 

Mi dici: "Continua a stare così, e se hai finito toccati" ... Obbedisco al tuo desiderio e leggermente mi sposto senza lasciare il mio delizioso boccone ... che ormai occupa la mia bocca ...

Senza accorgemene sono quasi a pecorina ... mi tocco e ... ops! ... incontro due dita ... "Wauu" - dico tra me - "un sogno duplicato!". Due dita che sanno giocare con il mio clitoride, gustando e leccando mentre con la bocca faccio su e giù con il mio cazzo preferito ... sento nella mia fica ormai calda e pulsante una lingua che mi porta ad un orgasmo ... sento lui che beve i miei umori, urlo di piacere con il mio gingillo in bocca ... quando lo estraggo per leccarlo e gustarlo ancora meglio, il mio lui mi alza ... mi giro per vedere chi fosse l'altro uomo del sogno ... nessuno! 

Mi dico: "avrai sognato" ... ci stendiamo su plaid ... lui sotto ed io sopra, un 69 ... che complicità incredibile ... lui freme lo sento ... lo estraggo dalla mia bocca e lo rilecco, mi piace da morire gustare quel membro ingrossato ... ed ecco che il sogno ritorna .. sento lui che lecca la mia fica ... sono eccitatissima ... sento l'uomo del sogno che gioca con il mio buco del culo ... due dita mi invadono ... mi sento piena di piacere e sento il mio lui che sta per venire ... la mia bocca lo ingoia ... nella mia fica sento un cazzo che va su e giù ... le due dita aprono la fessura anale ... vertiginosi su e giù, gemiti che muoiono in gola ...



Il mio lui viene e il suo mieloso nettare è subito ingoiato ... lo lecco e lo gusto ... la mia fica è impazzita ... lui si gira ed ora due cazzi vogliosi sono in me ... e cavalco il mio lui con la mia fica vogliosa e troia, mentre l'altro uomo del sogno cavalca il mio culo aperto e vibrante,  e insieme mi portano ad un orgasmo senza fine ...



giovedì 13 dicembre 2012

Manualetto BDSM: Orgasmo forzato

La pratica BDSM dell'"orgasmo forzato" consiste nell'obbligare la schiava (usando un vibratore) ad avere una sequenza di orgasmi che può durare anche un'ora o più. Mentre il primo orgasmo sarà sicuramente piacevole, dopo il primo orgasmo il clitoride diventerà sempre più sensibile, e la pratica dell'orgasmo forzato diventerà una piacevole tortura. Quando il dolore o il fastidio diventeranno insopportabili, la schiava potrà interrompere il gioco usando la "safe word".

Per evitare danni alla schiava, è importante che il suo sesso, e soprattutto il clitoride, siano ben lubrificati con un gel. I risultati migliori si ottengono legando la schiava, in modo che non possa opporsi al gioco quando il suo clitoride diventerà molto sensibile per gli orgasmi ripetuti.


mercoledì 12 dicembre 2012

Fantasie erotiche femminili: quei desideri segreti...

Quei desideri segreti

  

 Secondo una ricerca, molte donne si eccitano abitualmente pensando di essere costrette ad avere un rapporto sessuale. Diffuse anche le fantasie legate al sesso con uno sconosciuto, esibizionismo e rapporto a tre. Quasi sempre si tratta di qualcosa di mai accaduto e che neppure si desidera accada. Raggiunto lo scopo per il quale la fantasia è stata prodotta, la stessa perde il suo valore erotico. Ne abbiamo parlato con due esperte

 

di Sara Ficocelli


La complessità del cervello femminile si riflette nella produzione, frenetica e sorprendente, di fantasie sessuali. Non ci sono limiti all'immaginazione delle donne quando c'è di mezzo il desiderio. Persino un evento aberrante come lo stupro può diventare fonte di eccitazione, così come esser costretta ad avere un rapporto orale, anale o ricevere avances da parte di un'altra donna. Niente di cui stupirsi: secondo gran parte della letteratura scientifica, la coercizione sessuale è una fantasia diffusa perché dona un senso di liberazione, sciogliendo la donna dall'ansia che un ruolo più attivo comporta e dalla responsabilità rispetto a qualunque tipo di desiderio, proprio o altrui.

"Le fantasie erotiche - spiega Flavia Coffari, psicoterapeuta e sessuologa e presidente del Centro Italiano di promozione alla salute (CIPSal) di Roma - sono il modo che l'essere umano ha di autoerotizzarsi mentalmente. L'immaginario erotico è una sorta di zona erotica intrapsichica. Le fantasie possono presentarsi spontaneamente o, al contrario, essere provocate dal soggetto. Possono essere costituite da una sola immagine, come un flash mentale, o da una serie di fotogrammi che si succedono, come in un film. I protagonisti sono spesso persone che si conoscono o che comunque esistono ma talvolta si tratta di personaggi completamente fittizi". A volte la fantasia erotica ripropone un'esperienza già vissuta, ma quasi sempre si tratta di qualcosa di mai accaduto e che neppure si desidera accada. "Le fantasie di stupro - precisa la sessuologa - fanno parte di quest'ultimo gruppo. La maggior parte degli autori ritiene che si tratti di un modo per "legittimare un piacere erotico colpevolizzato": in questa fantasia, cioè, non é la sofferenza subìta ad essere erotizzata (come invece accade nel masochismo), ma il fatto di essere costrette con la forza al coito. Il soggetto in questo modo può negare la responsabilità del piacere, quasi si trattasse di un'espiazione prima del peccato".

Secondo una ricerca delle università del North Texas e di Notre Dame condotta su 355 giovani, il 62 per cento si eccita abitualmente pensando di essere costretta a un rapporto sessuale e il 40 ha queste fantasie di media una volta al mese, il 20 una a settimana. Lo studio "Women's rape fantasies: an empirical evaluation of the major explanations" ("Fantasie di stupro femminili: una valutazione empirica delle principali motivazioni"), pubblicato su Archives of Sexual Behaviour, è stato condotto da una donna, la psicologa Jenny Bivona, facendo ascoltare alle volontarie, con delle cuffie, voci di donne urlanti e chiedendo poi loro di chiudere gli occhi, immedesimarsi e raffigurare una scena. Il 52 per cento si è immaginata costretta a far sesso da parte di un uomo; il 32 stuprata, il 28 costretta a fare sesso orale, il 16 anale, il 24 per cento ha immaginato di essere immobilizzata, il 17 di venire costretta a fare sesso da una donna, il 9 stuprata da una donna e sempre il 9 per cento costretta a far sesso orale, sempre da una donna. Circa il 62 per cento delle intervistate ha avuto almeno una di queste fantasie.

Altre fantasie diffuse nel mondo femminile sono quelle legate all'esibizionismo. "Le fantasie di questo tipo - spiega il sessuolgo Gian Carlo Vicinelli - sono spesso caratterizzate dalla sensazione di potere che la donna prova nei confronti degli uomini, ridotti a spettatori passivi di una sorta di "apparizione" quasi divina, che li sottomette con la bellezza e la forza della femminilità. Compaiono solitamente quando una donna si sente più fragile o attraversa un momento di crescita. In queste situazioni, ella ha bisogno di rientrare in contatto con l'energia femminile che ha dentro e di consolidare la propria identità".

Ago della bilancia, ancora una volta, la profonda diversità tra i sessi. Secondo Ian Kerner, sessuologo americano autore del libro scandalo "A Billion wicked Thoughts", "Uomini e donne hanno entrambi fantasie, ma si tratta di pensieri un po' diversi tra loro. Le donne fantasticano su cosa un uomo potrebbe fare loro. In breve, si eccitano quando si sentono desiderate". "Una donna - spiega il dottor Robert Birch - dal punto di vista erotico, è più cerebrale di un uomo. L'uomo dice: "Sì ho voglia di sesso, facciamolo". La donna, invece, "Sì, ho voglia di parlare di sesso in modo volgare". Questo accade, secondo l'esperto, perchè "le donne si appassionano di più all'aspetto teatrale, romantico e drammatico che circonda il sesso, piuttosto che all'atto in sé".

Le dinamiche psicologiche contano moltissimo, ma in alcuni casi l'intensità dell'immaginazione è legata al flusso ormonale. Secondo la ricercatrice Samantha Dawson della University of Lethbridge di Alberta, in Canada, le donne single sperimentano ad esempio fantasie sessuali più accese nei giorni fertili. Lo studio, pubblicato su Archives of Sexual Behavior e condotto su 27 eterosessuali tra i 18 ei 30 anni, che non usavano né la pillola anti-concezionale né altri sistemi di contraccezione ormonale, ha rivelato che nei tre giorni in cui il corpo ha più possibilità di concepire, le donne fanno in media 1,3 fantasie sessuali in più.


Quei desideri segreti
  

A questa vivacità mentale non sempre corrisponde però una capacità di comunicazione adeguata e il sesso femminile fa molta più fatica di quello maschile a confessare le proprie fantasie. "Le fantasie sessuali - spiega la psichiatra e psicoanalista Adelia Lucattini, presidente della SIPSIeS, Società Internazionale di Psichiatria Integrativa e Salutogenesi di Roma - hanno lo scopo di "facilitare" il funzionamento sessuale e di risvegliare la sessualità e appagare i bisogni. Possono essere condivise con il partner o rimanere "esclusive", segrete, abitando solo nella mente della donna. In ogni caso, permettono di aprire uno spazio psichico in cui possano essere immaginate situazioni erotiche e sentimentali, in grado di accendere aree corporee e mentali che mettono la donna in condizione di essere più seducente e attraente, più libera con sè stessa e col partner, più soddisfatta e sicura. Talvolta anche più felice".

Secondo una ricerca del Dipartimento di Psicologia Clinica e Psicopatologia Generale del gruppo SRM Psicologia e del Centro Studi e Ricerche in Psicologia Emotocognitiva, le donne generalmente sviluppano fantasie sessuali legate a situazioni particolari (sesso nella vasca da bagno, in ascensore, nel camerino di un negozio, ecc.); mentre gli uomini immaginano situazioni strettamente legate alle prestazioni (sesso orale, sesso anale o posizioni particolari).

In particolare, dai dati del sondaggio online condotto dal dottor Marco Baranello e dalla dottoressa Emanuela Sabatini, è emerso che fra tutte le fantasie, le più comuni riguardano il sesso di gruppo (ben il 36% degli intervistati), seguite da quelle legate a situazioni specifiche (10%) e a prestazioni (10%). Tra chi aveva espresso fantasie orgiastiche, 70% erano uomini e il 30% donne, con percentuali quasi equamente distribuite con riferimento al "sesso a tre" (45% donne e 55% uomini). Tra le donne eterosessuali che hanno espresso fantasie relative a "sesso di gruppo", ben il 75% ha dichiarato di essere disponibile ad avere rapporti sia con uomini che con donne, mentre solo il 25% degli uomini ha ammesso la stessa cosa. Stessa percentuale per fantasie erotiche di tipo omosessuale in soggetti eterosessuali (75% donne, 25% uomini).

Nella maggior parte dei casi, spiegano gli esperti nello studio "Fantasie erotiche. Psicologia dei comportamenti sessuali", le fantasie erotiche non vengono realizzate e rimangono pensieri e desideri utilizzati per eccitarsi o accompagnare la masturbazione o il rapporto sessuale. La maggior parte degli intervistati ha dichiarato di non aver mai realizzato concretamente le proprie fantasie (soprattutto quelle che coinvolgono persone esterne alla coppia) ma che desidererebbe farlo. Il desiderio di realizzazione sembra insomma essere parte integrante della fantasia stessa. Raggiunto lo scopo per il quale la fantasia è stata prodotta (desiderio-eccitazione-orgasmo) la stessa perde il suo valore erotico.

"La fantasia sessuale femminile più diffusa - continua Lucattini - è quella di fare l'amore con uno sconosciuto. Un volto ignoto permette di aggirare il senso morale comune e rende l'esperienza erotica assoluta, senza condizionamenti ambientali o dettati dai rapporti interpersonali. È eccitazione pura, allo "stato solido", non liquida o gassosa".

"La seconda - continua - è fare l'amore in luoghi insoliti, all'aperto o in pubblico. In questo caso confluiscono più elementi. L'esperienza "strana" ovvero estranea, diversa rispetto alla quotidianità, crea uno stato di sospensione dentro il quale prendono forma le fantasie più nascoste che si trasformano in eccitamento fisico e mentale. A queste "locations" è quasi sempre associata la paura di essere scoperte, fattore aggiuntivo di sovra-eccitazione. Se esiste nella mente il rischio di essere scoperte, la cosa che si sta immaginando è sentita come proibita o trasgressiva". Nel primo caso, se proibita, l'eccitamento nasce dall'elusione di un controllo, spesso immaginato come esercitato da qualcuno, da una o più persone che possono o stanno per arrivare, che possono vedere o scoprire quello che sta accadendo, anche la stessa fantasia sessuale. Nel secondo, la trasgressione, l'eccitamento deriva dal piacere dell'eludere o infrangere una morale.

"La terza fantasia - spiega ancora l'esperta - è quella con più partners. La pìù frequente è "la triade" che riproduce inconsciamente la triade edipica nelle sue molteplici forme. La competizione con la madre per il possesso del padre, la lotta con il padre per l'amore della madre, la competizione con una sorella o un fratello o entrambi. Nessuno ne è immune!".

Altra fantasia è quella della "doppia coppia", in cui l'immagine dell'altra coppia funziona come uno specchio, creando nella mente allo stempo tempo la possibilità di esibirsi e di guardare, scambiandosi ruoli e talvolta partners, come nel gioco degli specchi riflessi del luna-park . "La quarta - conclude Lucattini - è quella di immaginare di filmare e di essere filmati, intensificando l'eccitazione e il piacere con l'idea di guardarsi e osservarsi". Quasi in un'azione autoriflessiva e autoesservativa, immaginata attraverso una sorta "regia" della propria intimità, psichica e sessuale.
 
(10 dicembre 2012) 

martedì 11 dicembre 2012

Ho deciso di fare delle foto tessera ...



Come ogni giorno faccio la doccia veloce, accarezzo la pelle come fosse un atto sensuale, odoro di cannella, capelli rossi e ricci scompigliati come me ... sleep rosa, i miei preferiti, gomma nera e top nero, reggiseno non lo uso, comprime ... le mie scarpe colorate e si un tocco di onda del mare , un profumo che sa di mare. Esco, sì oggi ho deciso di fare delle foto tessera!

Passeggiando ho visto un laboratorio fotografico, mi piace, mi dico, cosa c'è di bello , non lo so! Mi avvio ed entro e come un pugno in pieno petto mi accorgo che lui è lì, seduto a lavorare ed i suoi occhi maliziosi mi sorridono vedendomi entrare,
annuisce mentre chiudo la porta. Inizio a parlare con voce calma e calda.


"Vorrei fare delle foto tessera"

"Si accomodi, prego ..."

Senza battere ciglio vidi la mia mano sfiorargli le labbra, gli occhi, i lobi ... le stesse dita le ripassai sulle mie labbra, i miei occhi i miei lobi ... tutto sapeva di lui, un odore di uomo desiderato ...


Mi accomodai con fare lento sull'orlo della sua scrivania, i miei piedi nudi sulla sua poltrona ... aveva chiuso la porta di ingresso e la libertà assoluta viveva con il calore della trasgressione.

Lui si siede tra le mie gambe e con occhi imploranti piacere ed indagatori, silenziosamente e lentamente mi chiede se può osare ed intanto prima delle parole le dita sono sulla pelle che freme ... lo guardo e sorrido, le mie labbra appena schiuse hanno l'effetto desiderato...


Lui è lì che mi accarezza, sa come fare e cosa fare le dita mi sfiorano ed entrano voraci come bimbe golose, entrano ed escono come fossero impazzite, un calore indescrivibile sale e sale un subbuglio senza fine e la farfalla è tra le sue labbra ... umida e bollente.

Il mio odore naturale lo fa andare in estasi, lui ormai nudo mi sbatte con delicatezza sulla scrivania e con fare da maestro lecca e succhia ritmicamente il clitoride, le piccole labbra , le grandi labbra, depilate e carnose.
 

Mi mordicchia e risucchia ... le mie mani fremono e intingo nella mia vorace farfalla le dita , le succhio ... il suo sapore con il mio ... veloce mi alza e mi
fa sdraiare sul pavimento ... il freddo parquet si riscalda con il mio bollente corpo arso dalla passione ... lui si capovolge ed insieme godiamo in un formidabile e sensuale 69 interminabile ... la sua verga possente riempie la mia bocca che gusta con estremo piacere il suo sapore ... la sua carne ... lo bacio e lui mi bacia ... lo lecco e lui mi lecca ... lo succhio e lui mi succhia ... assatanati di piacere e
vogliosa trasgressione ...


Mi bacia sulla bocca, i nostri odori si intrecciano, lui entra in me con forza, la sua verga dura, simile ad una daga di passione ... le sue mani stringono il mio seno ... i capezzoli piccoli dardi sembrano dire : succhiami di piacere ... lui lo fa e riscende a leccarmi nuovamente, gli metto le gambe sulla spalla ed imito il movimento dell'atto sessuale e lui entra ancor di più ... sento l'orgasmo arrivare come fiume in piena e tremenda e forte la sensazione ... la sua lingua mi lecca e gode ... scendo e accolgo nella mia bocca il suo sesso voglioso di essere gustato ... lui pronto per venire ed io ancora nuovamente eccitata ... entra in me e rimane frenetico e ... senza uscire ... fusi ed intrecciati ... scendo e lo lecco ... lui gradisce e con lentezza lasciamo che tutto sfumi ... 

Ritornerò per le foto ... la macchina era inceppata ...



venerdì 7 dicembre 2012

Manualetto BDSM: La Schiava Cagna




Nel sesso BDSM, il rapporto tra padrone e schiava si basa sulla totale sottomissione della schiava al padrone. Uno dei modi più comuni di sottomettere una schiava è quello di insegnarle a comportarsi come una cagna: camminare  a quattro zampe, essere portata al guinzaglio, mangiare da una ciotola senza usare le mani, e così via.

Per quanto possa sembrare strano, una schiava che ama veramente il suo padrone può trovare estremamente gratificante essere addestrata a comportarsi esattamente come una cagna. Infatti questo comportamento porta all'estremo la dipendenza dal padrone, che è ciò che la schiava cerca.






L'addestramento di una schiava-cagna non è particolarmente difficile. Bisogna abituarla a muoversi sempre a quattro zampe, a guaire e non a parlare per manifestare i suoi bisogni (fame, sete, sesso), e così via ...




La schiava-cagna va abituata a soddisfare i suoi bisogni fisiologici non più di tre o quattro volte al giorno, all'aperto, esattamente come una vera cagna. Soprattutto all'inizio dell'addestramento, la schiava-cagna potrebbe non riuscire a trattenersi, e sporcare il pavimento. In questi casi dovrà essere punita, ma non troppo duramente.





Ci sono donne naturalmente predisposte a diventare cagne. La donna-cagna ideale è sensuale ma remissiva, ha una corporatura minuta, i seni piccoli. Prima di iniziare un percorso di sottomissione, è importante valutare se una donna potrà diventare una cagna piuttosto che una vacca (corporatura imponente, seni grandi) o una pony-girl (corporatura snella, seni piccoli). La ragazza della foto sotto, ad esempio, ha il fisico per diventare una cagna o una pony-girl, ma non una vacca.




 
Questa ragazza, invece, ha tutte le caratteristiche per diventare una perfetta cagnetta.




La schiava-cagna deve essere abitutata a dormnire in una sua cuccia, e le è permesso di salire, se non eccezionalmente, sul letto del suo padrone.

In alcuni casi (trasporto, vendita, per punizione, o semplicemente per il piacere del padrone) la schiava-cagna può essere chiusa in una gabbietta.




Il momento della liberazione dalla gabbia sarà ovviamente accolto dalla schiava-cagna con manifestazioni di gioia e di affetto verso il padrone.





Spesso il padrone, prima di liberare la schiava-cagna, infila il suo sesso eretto tra le sbarre della gabbia. La schiava-cagna lo accoglierà con gioia nella sua bocca ...





(...)

martedì 4 dicembre 2012

Manualetto BDSM: Controllo dell'orgasmo



Il controllo dell'orgasmo (orgasm control) e la negazione dell'orgasmo (orgasm denial) delle schiave sono pratiche molto comuni nel sesso BDSM. La schiava, quando ha rapporti sessuali con il padrone, prima di avere un orgasmo deve chiedere il permesso del padrone. Durante i rapporti sessuali, il padrone decide quando la schiava può avere un orgasmo, o può addirittura negarle il permesso di godere.

Dover chiedere il permesso per avere un orgasmo durante i rapporti sessuali è estremamente umiliante per la schiava, e rafforza la sua dipendenza nei confronti del padrone.

Spesso, quando la schiava implora il padrone di poter venire durante un rapporto sessuale, il padrone non le risponde semplicemente "No", ma usa termini fortemente dispregiativi, come "No, troia", oppure "Non ancora, cagna", eccetera. Può sembrare strano, ma molte donne, quando sono davvero innamorate del padrone, e molto coinvolte sessualmente, trovano questo tipo di umiliazioni verbali estremamente eccitanti.

Inutile precisare che il padrone, invece, può godere della sua schiava come e quando desidera. La schiava viene così ridotta ad un puro oggetto sessuale, un semplice strumento di piacere per il padrone.



domenica 2 dicembre 2012

Kink

Uso delle schiave come portacandele

Manualetto BDSM: Toilet slaves



L'uso delle schiave come vespasiani è un classico delle pratiche  BDSM. Una o più slaves opportunamente addestrate possono essere disposte nei bagni dei locali BDSM, o usate durante feste private. La maggior parte delle slaves, superata la fase di disgusto iniziale, si trasformano in ottimi vespasiani. E' importante insegnare alle slaves a nettare scrupolosamente con le labbra il glande degli uomini, dopo che hanno finito di pisciare nella loro bocca.

Manualetto BDSM: Plugins e dilatatori anali



Il plugin è uno strumento fondamentale nelle pratiche BDSM. Prima di tutto, serve ad allargare l'apertura anale delle nuove schiave in modo che il suo uso sia più agevole per il Padrone. Poi serve ad umiliare la schiava, abituandola a considerare il suo corpo (in questo caso, il suo ano) come un oggetto di piacere che il Padrone può modificare (allargare) a suo piacimento, secondo i suoi gusti.

Abituare una schiava a usare il plugin può essere, soprattutto all'inizio, molto difficile. E' spesso  necessaria un'estrema fermezza da parte del padrone.






Superate le resistenze iniziali, molte schiave sono felici di indossare il plugin anche per lungo tempo, perchè questo le fa sentire piacevolmente piene, quasi fosse un sostituto del fallo del Padrone.

La schiava può essere torturata usando plugin molto grandi, ma questo è sconsigliabile, in quanto un'apertura anale troppo grande rende poco piacevole l'uso da parte del Padrone.




Infine, nel BDSM Medical il Padrone può somministrare alla schiava un clistere, e poi obbligarla a tenere il plugin per diverse ore, anche se la schiava non vede l'ora di scaricarsi. Si tratta di una pratica estremamente umiliante per la schiava, soprattutto se la somministrazione del clistere, e il successivo svuotamento, avvengono alla presenza di altri spettatori, ospiti del Padrone, o in locali specializzati BDSM.

sabato 1 dicembre 2012

Posizioni della schiava: Posizione Carponi




Nella posizione carponi, la schiava deve tenere le gambe ben discoste, ed il bacino inarcato, in modo che le tutte le sue aperture siano ben visibili e facilmente accessibili.

Le posizioni della schiava: Posizione aperta



(è importante che la schiava sia aperta al massimo in attesa del padrone, soprattuttto in presenza di  ospiti che potrebbero desiderare usarla)

Umiliazioni: Pisciare davanti a tutti




(Certe mattine il Padrone mi ordinava di non pisciare finchè Lui non me l'avesse ordinato. Poi mi portava in giro nei vicoli della parte vecchia della città,  fino a che non lo imploravo di lasciarmi pisciare. A volte mi ordinava di farla in un angolo, in fondo ad un vicolo, oppure in qualche vecchio edificio abbandonato, oppure dietro un'auto parcheggiata,  col rischio che qualcuno mi vedesse. Oppure mi portava in un bar malfamato e diceva davanti a tutti: "la mia cagna ha bisogno di pisciare" ...)



Le posizioni della schiava: a cuccia


La schiava tiene il viso a pochi centimentri del pavimento, mentre il bacino resta leggermennte sollevato, in modo che il Padrone, se lo desidera, possa usare le sue aperture posteriori.

Human Bidet 2: Anal Licking



Lo schiavo spinge la lingua bene in fondo nell'ano della Padrona, in modo da procurarle il massimo piacere. Quando la Padrona è soddisfatta, lo schiavo ringrazia la Padrona per avergli concesso di leccarla.



Regole per le schiave. Gli slip



Le schiave non devono mai indossare slip: le loro aperture devono essere visibili ed immediatamente accessibili al Padrone ed ai suoi ospiti.

Può accadere che una schiava, mentre è seduta su un divano e sta soddisfacendo il Padrone o un ospite con la bocca, macchi la tappezzeria con le secrezioni del suo sesso. In questo caso sarà frustata.

Addestramento di una schiava. La bocca



La schiava deve essere abituata ad ingoiare tutto il cazzo del suo Padrone, fino alla gola, senza provare conati di vomito. Questo richiede un addestramento particolare, e molta forza di volontà da parte della schiava. Il riflesso del vomito è spontaneo , difficile da controllare volontariamente. E' necessaria molta pratica e pazeinza. Anche le schiave più volenterose possono fallire.

Durantew l'addestramento, le schiave che vomitano quando il padrone ha usato la loro bocca fino in fondo devono essere frustate e punite usando la loro bocca come un wc. Ma questo non è sufficiente. Ci sono delle donne che, semplicemente, non sono adatte. Il Padrone ha il diritto di scacciarle, e di lasciarle tornare alla loro condizione naturale di donne libere.


Soddisfare il Padrone in presenza di ospiti



E' importante che la schiava si abitui sin da subito a soddisfare il Padrone anche in presenza della servitù, o di di altri ospiti.

Quando sculacciare la schiava



La schiava dev'essere sculacciata o frustata senza indugio, , se il Padrone non è soddisfatto di lei. E' preferibile sculacciare sempre la schiava  in presenza della servitù, o di estranei, o di ospiti del Padrone.

Per ottenere risultati migliori, è consigliabile sculacciare la schiava almeno una volta al giorno, anche se il suo comportamento è ineccepibile.


Posizione a 90°

La schiava come oggetto d'arredamento

Punizione

Kink

Human Bidet 1

Posizioni della schiava: Posizione Carpon




Nella posizione carponi, la schiava deve tenere le gambe ben discoste, ed il bacino inarcato, in modo che le tutte le sue aperture siano ben visibili e facilmente accessibili.