sabato 9 maggio 2009

F., la mia nuova cagnetta

Ho sempre amato la solitudine. E poi, trascorro a casa così poco tempo, che non ne ho per sentirmi solo.
Fuori casa, ci sono il lavoro, gli amici. A volte, c'è qualche donna da amare, ma solo per fare sesso, finchè uno dei due (di solito lei) non si stanca.
A casa, c'è il silenzio, il rumore del vento sulle foglie degli alberi del mio giardino.
Avevo pensato di prendere dei cani, da tenere nel mio giardino. Ho sempre amato i cani, e nel giardino c'è molto spazio. Avrei voluto prenderne due, un maschio ed una femmina, perchè non si sentissero soli.
Mi avevano consigliato un buon negozio di animali. Quando entrai nel negozio, provai una sensazione strana. Il commesso mi guardò negli occhi e, senza neanche lasciarmi parlare, mi disse "Ho ciò che fa per lei". Poi mi fece cenno di seguirlo nel retro. Là, semidraiata dentro una grande gabbia immersa nella penombra, c'era una donna completamente nuda. Una bella ragazza dai grandi occhi verdi. "Si chiama F." mi disse il commesso "ed è molto ben addestrata".
Il commesso aprì la porta della gabbia, e F. uscì in silenzio, camminando a quattro zampe. Venne subito verso di me. Aveva un odore selvatico, ma buono, simile a quello di una gatta.
F. si fermò davanti a me, si inginocchiò e, dopo avermi guardato negli occhi, aprì i miei pantaloni ed estrasse il mio sesso. Cominciò a succhiarlo, con dedizione, fermandosi ogni tanto per guardarmi negli occhi. Quando la mia erezione riempì la sua bocca, nei suoi occhi apparì una luce di soddisfazione, simile a quello di una scolaretta felice per il buon voto che sta per prendere all'interrogazione.
Sempre più eccitato, premetti le mani sulla nuca di F. , e spinsi il mio sesso a fondo, sempre più a fondo, nella sua gola. Lei mi accettò con gioia, anche se a volte le mancava il respiro. Continuai a muovere il mio sesso nella sua bocca, fino a che il mio seme non sgorgò e, poco dopo, mi placai. Quando estrassi il mio sesso dalla sua bocca, lei mi guardò, quasi con orgoglio, ed ingoiò il mio seme. Poi si rimise a quattro zampe, si girò, allargò bene le gambe, e strusciò il suo sesso sulla mia gamba. Il suo sesso era caldo, aperto, bagnato.
"La compro" dissi al commesso. Poco dopo uscivo dal negozio, portando al guinzaglio F. , che mi seguiva orgogliosa, completamente nuda, camminando a quattro zampe.








NdA. Le fantasie erotiche esposte in questo racconto sono proprietà privata di Mademoiselle F.



Licenza Creative Commons
Oltre il delta di Venere by S. Naporaz is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.

Nessun commento:

Posta un commento