lunedì 30 gennaio 2012

Fuga nel Web? Non è una patologia, è un sintomo

Tratto da: "Repubblica"

 
"Non è una patologia, è un sintomo La difficoltà è nel mondo reale"



Parla Giuseppe Lavenia, docente di Psicologia dinamica all'Università di Urbino e psicoterapeuta del centro di studi e ricerca Nostos: "La rete svolge la funzione di fuga dalla realtà. Un posto dove costruire una quotidianità alternativa a quella esistente, vissuta come ostile" 


"Parlare di dipendenza da internet oramai non ha più senso", fa notare lo psicoterapeuta Giuseppe Lavenia. E lo dice grazie all'esperienza che si è costruito sul campo (in cinque anni ha visto oltre seicento pazienti) e da un osservatorio come il centro di studi e ricerca Nostos di Sinigallia dove ha  formato la sua conoscenza sulle nuove dipendenze.

 

Dottor Lavenia, dunque per lei non esiste più la dipendenza da internet ?

"Non più oggi. Mentre credo siano numerose le applicazioni che compongono il mondo della rete: pornografia, azzardo, giochi di ruolo, chat, e ognuna può creare una forma di dipendenza specifica. Quello che comunque è importante ricordare è che ogni forma di nuova dipendenza tecnologica non è altro che l'espressione di un sintomo di qualcos'altro, una difficoltà presente nel mondo reale"


Cosa può nascondere la Rete per chi ha una tendenza a essere dipendente ? 

"Può svolgere una funzione di fuga dalla quotidianità, di ricerca di un mondo personale artificioso contrapposto a quello reale vissuto come deludente e/o ostile".


Esiste una fascia più a rischio?

"Gli adolescenti sicuramente perché sono alle prese con la definizione della propria identità".


Le dipendenze più diffuse? 

"In primis la pornodipendenza (differente dalla cyber sex addiction), segue il gioco d'azzardo e giochi di ruolo".

Tratto da: "Repubblica"

 

Nessun commento:

Posta un commento