lunedì 30 gennaio 2012

Sesso estremo, tra eros e perversione

Fonte: Repubblica

 
Sesso estremo, tra eros e perversione Ora le donne diventano protagoniste

 

 

Il giudizio di Tonino Cantelmi, psicoterapeuta e professore universitario, autore di un testo sulle nuove tendenze dell'eros femminile: "Un tempo comportamenti di questo tipo erano sacrificati al soddisfacimento dei bisogni erotici maschili, oggi hanno trovato un loro diritto di cittadinanza". Ma lancia l'allarme: "Ogni 'addiction' promette un paradiso che poi si trasforma in un lager"



"Nel 2020, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, l'umanità sarà più depressa. Tanto che la depressione sarà la principale causa di invalidità nel mondo, e quindi più dipendente da "comportamenti" come il lavoro, l'uso della  tecnologia, il sesso, il gioco, la ricerca di relazioni affettive". Non ha dubbi Tonino Cantelmi, psicoterapeuta e professore universitario, tra i primi in Italia a occuparsi dell'impatto della tecnologia digitale nella mente umana e fondatore del Cedis di Roma, un ente per lo studio delle dipendenze tecnologiche e sessuali. Ha da poco pubblicato un nuovo libro "Donne che osano troppo. Pratiche sessuali estreme e nuove tendenze dell'eros femminile", scritto con Noemi Grappone.



Nel suo ultimo libro lei affronta un tema scottante: le perversioni femminili. Un mondo parallelo o in crescita?
"L'eros e la perversione al femminile hanno trovato un diritto di cittadinanza in passato negato, sacrificato al soddisfacimento dei bisogni erotici maschili. Oggi assistiamo a un emergere di quelli femminili e persino di perversioni al femminile. Il sesso estremo, per esempio, sembra conquistare nuove protagoniste, sempre più numerose".



Quali sono le conseguenze sulla vita delle persone?
"Le dipendenze comportamentali costano tempo e danaro, interferiscono con il lavoro e con le relazioni interpersonali, isolano e producono danni alla vita della persona e dei suoi familiari. Ogni dipendenza promette un paradiso artificiale che più o meno rapidamente si trasforma in un doloroso lager".


Fonte: Repubblica


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