venerdì 6 febbraio 2009

Ospiti a cena

Di solito, quando il tuo padrone ti usa, preferisce che tu sia completamente nuda, o al massimo vestita con il tuo elegante collare nero.


Questa sera ti ha fatto indossare una ridicola uniforme da cameriera. La gonna, volutamente troppo corta, ti lascia le natiche scoperte. Sotto la gonna, come sempre, sei nuda. Sai che questa sera ci saranno ospiti a cena. Tremi cercando di immaginare cio' che ti aspetta.


Mentre riceve gli ospiti, il padrone ti tiene accanto a sè. I suoi amici conoscono i suoi gusti: nessuno resta sorpreso nel vederti cosi' abbigliata. Alcuni uomini ti fissano con desiderio, altri ti ignorano ostentatamente. Le donne ti scrutano con curiosità. Finora, il tuo padrone ti ha usata solo per sè: non sei abituata ad essere esibita come un oggetto di proprietà. Ad ogni nuovo sguardo, vorresti sprofondare. Il tuo viso avvampa per la vergogna.


Mentre chiacchiera con gli ospiti, il tuo padrone gioca distrattamente con il tuo sesso, come fa quando ti tiene vicina a lui. Come sempre, tu ti apri e ti bagni sotto le sue dita. Ma essere umiliata cosi', sotto gli occhi dei suoi amici, ti sembra davvero troppo. Eppure, uno strano piacere ti pervade. Sentirti cosi' esposta, esibita, ti dà un senso d'orgoglio, di sicurezza, che non avresti mai immaginato.


Ora sono tutti seduti a tavola. Come di consueto, tu sei in piedi, accanto al padrone, in modo che il tuo sesso sia a portata delle sue mani. Indicando uno degli ospiti, egli ti sussurra nell'orecchio cio' che devi fare. Arrossisci. Poi ti infili sotto il tavolo, e cominci a gattonare verso l'ospite.


Scopri il sesso dell'uomo mentre egli ti guarda, eccitato, in attesa. Non indossa biancheria intima. Capisci che il tuo padrone ha dato agli ospiti indicazioni particolari su come vestirsi. Ora ti concentri sul compito: reprimendo il disgusto, ingoi in silenzio quel sesso già turgido. Sai come far godere un uomo con la bocca: il tuo padrone ti ha ben addestrata.


Muovi ritmicamente la testa. Un sapore estraneo ti riempie la bocca. E ti accorgi di essere vergognosamente eccitata. Poi il seme sgorga dentro di te. E brividi di piacere percorrono il tuo ventre. Allontani la bocca da quel sesso e guardi l'uomo, con un'aria da scolaretta coscienziosa, mentre ingoi il suo seme, come il padrone ti ha insegnato. Ha un sapore piu' dolce di quello del tuo padrone. Ripulisci accuratamente con la lingua e con le labbra quel sesso, ora non piu' estraneo, prima di richiuderlo delicatamente nei pantaloni.


Quando sbuchi da sotto il tavolo, e ti rimetti in piedi accanto al tuo padrone, il tuo sguardo sembra impenetrabile. Lui ti afferra dolcemente i capelli sulla nuca e gira il tuo viso verso di sè. Ti guarda negli occhi. Capisci che a lui non puoi nascondere nulla. Sa quanto hai goduto accogliendo il sesso di quello sconosciuto.


Lui ti tiene per un po' accanto a sè, aprendo il tuo sesso (ora vergognosamente bagnato) con le dita. Poi ti indica una donna. Non ha bisogno di sussurrarti all'orecchio cosa devi fare. Mentre strisci sotto il tavolo, vedi la donna sollevare la gonna ed allargare le gambe, in attesa.






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Oltre il delta di Venere by S. Naporaz is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.
 

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