domenica 22 febbraio 2009

Sex toy con controllo a distanza


  


Anche oggi il tuo padrone ti ha ordinato di indossare un vibratore con controllo a distanza sotto le mutandine. Ormai sei abituata alle sue richieste. Sai cosa vuol dire sentire quell'oggetto prender vita all'improvviso, dentro di te, mentre sei al lavoro, magari assieme a dei colleghi. Devi dissimulare il piacere, stringere le gambe, restare in silenzio perchè la tua voce non ti tradisca.


Non è l'oggetto in sè la fonte della tua eccitazione: è la consapevolezza di essere un giocattolo nelle mani del tuo padrone; un giocattolo vivo, che lui conosce alla perfezione. Ma oggi hai un'importante riunione di lavoro, ed avresti preferito evitare tutto questo. Saresti tentata di disubbidirgli; ma sai che il prezzo da pagare sarebbe troppo alto: essere ignorata, forse per una settimana, forse per un mese ... scrivergli, telefonargli, implorarlo perchè ti perdoni, perchè torni a prenderti come sua schiava ...


Prima che la riunione cominci, lui ti chiama sul cellulare, e ti ordina di tenerlo acceso nella tua tasca. Capisci ancora una volta quanto lo ami, quanto desideri essere usata da lui. Ed il tuo sesso comincia a bagnarsi. Come fa spesso, lui attiva il vibratore piu' volte, ad intervalli, per qualche secondo, come se ti accarezzasse. E tu socchiudi gli occhi, concentrandoti sulle sensazioni che ti regala, immaginando le sue mani che azionano a distanza quello strumento.


Durante la riunione, ti siedi in un posto un po' distante dagli altri. I tuoi interventi sono brillanti, piu' del solito. I colleghi ti ascoltano con interesse; qualcuno con invidia. Il tuo padrone, che ti ascolta attraverso il cellulare acceso, non aziona il vibratore mentre stai parlando, come fa di solito per metterti alla prova. Evidentemente anche lui è molto interessato alle tue parole. Gli sms che t'invia dopo che hai finito di parlare ti fanno arrossire di vergogna, ma ti riempiono anche d'orgoglio. Questa volta messaggi del tipo "Brava la mia cagnetta" hanno un significato diverso dal solito: si tratta di veri complimenti. Dopo ogni sms, senti il vibratore muoversi dentro di te, ad intervalli, in modo da darti ogni volta piu' piacere.


Mentre ti abbandoni alle sensazioni che il tuo padrone ti concede, fai finta di concentrarti sui tuoi appunti; ma nascondere il tuo piacere diventa sempre piu' difficile. Le tue mutandine sono tutte bagnate.


Verso la fine della riunione, quando sei in piedi davanti a tutti per presentare le conclusioni del tuo lavoro, senti gli sguardi degli uomini fissi su di te. Sei sempre stata una donna molto sexy, e ti piacerebbe parlare a lungo, con calma, esibirti, godere della sensazione che ti danno gli sguardi di quegli uomini, fissi sul tuo corpo, mentre ti muovi lentamente nella stanza. Dopo qualche minuto, capisci che dovrai essere molto sintetica: con quello strumento tra le tue gambe, il tuo padrone non ti sta dando tregua. Hai la sensazione che il tuo sesso stia letteralmente colando.


Sei stata comunque molto brava: dopo aver finito la presentazione, i tuoi colleghi ti fanno un applauso, mentre tu ti scusi e lasci la stanza. Non riesci piu' a controllare la tua eccitazione.


Ti rifugi in bagno, ti siedi sul water, e col cellulare implori il tuo padrone di lasciarti venire. Capisci che non sara' cosi' facile. Lui ti chiede di attivare il video. Ora devi abbassare le mutandine, sfilare il vibratore e mostrargli il tuo sesso, tenendolo aperto con le dita. Provi assieme vergogna e piacere mostrandogli quel sesso aperto come un fiore, dai petali lucidi e rosati. Aspetti, mentre lui ti guarda. Speri che ti ordini di indossare di nuovo il vibratore. Ora, non è piu' uno strumento di tortura. Senti il bisogno che sia lui a darti il piacere che desideri. Non oseresti mai toccarti da sola, con le tue mani. Tremi. Punti il cellulare sul tuo viso implorante. Mugoli, come una cagnetta. Ma non basta: lui sa che ami fin troppo umiliarti davanti a lui.


Finalmente, ti ordina di indossare di nuovo il vibratore. Esegui, e punti il cellulare sul tuo viso. Ti concentri sul tuo sesso, in attesa. Ancora un altro ordine: devi aprirti per lui, dietro. Sai bene cosa vuol dire: lui ti usa spesso in quel modo. Bagni il tuo dito con la saliva, lo infili nel tuo ano, poi lo porti di nuovo alla bocca e lo succhi con volutta', guardando fisso l'obiettivo. Quel rituale porta al limite la tua eccitazione: hai sempre amato essere completamente aperta, pronta per il suo cazzo. Finalmente, senti il vibratore muoversi dentro di te, sempre piu' veloce. Basta qualche attimo perchè l'orgasmo arrivi, e ti liberi. Emetti un grido di piacere, un gemito forte, animale. Per un attimo, il vociare, il rumore di fondo dell'ufficio si abbassa: ti hanno sentita. Ti concentri sul piacere che lui continua a darti. Poi penserai ad una scusa per i colleghi.

 

 



NdA. Le fantasie erotiche esposte in questo racconto sono proprietà privata di Mademoiselle F.




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2 commenti:

  1. Non so se certi oggetti esistano realmente ma credo che sia verosimile con le tecnologie odierne... Di sicuro serve molta personalità (e tanta devozione e dedizione al proprio Padrone) per accettare di indossare quei giochetti in una riunione importante...immagina la situazione con le persone che davvero conosci ed incontri tutti i giorni... magari davanti proprio a quei colleghi, (maschi...) che con te ci hanno provato, da chi si limita a battute poco amichevoli e molto allusive, a chi invece si è spinto oltre i limiti toccandoti in modo indecente, sino a quella volta che sono sbottata... oppure davanti alle colleghe che velatamente ti accusano di tutto...Forse avrei cambiato l'epilogo...certamente non da sola nel triste bagno di un ufficio ma una simile umiliazione avrebbe dovuto avere la giusta ricompensa direttamente dal mio Padrone raggiungendo l'acme del piacere mentre Lui svuota il Suo piacere nella mia bocca.O

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  2. Mia dolce O, all'inizio anch'io avevo pensato all'epilogo che Lei mi ha suggerito per questa storia. Direi che il nostro livello di sintonia è sorprendente. Appena avro' il tempo, cambiero' l'epilogo della storia, seguendo i Suoi suggerimenti. Per me, è fondamentale usare al meglio la mia schiava. ;-)Mi fa molto male sentire cio' Lei che mi racconta riguardo ai Suoi colleghi d'ufficio. Purtroppo, quello delle molestie sul lavoro (e non solo) è un problema che ogni donna deve affrontare. Anche l'ostilità delle Sue colleghe rientra purtroppo nella normalità. Nella nostra società, una donna bella, libera, autonoma, come è Lei, continua a far paura a molti, uomini e donne. Pauline Reage, l'autrice di Histoire d'O, era un'intellettuale, una donna fiera della sua libertà. L'intelligenza, la libertà interiore di una donna che sogna in segreto di essere una schiava, possono destare reazioni pericolose.Un bacioSuo S.

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