mercoledì 15 dicembre 2010

L'immaginario erotico femminile





“Nessun uomo può sentirsi realmente libero a letto
con una donna che non lo è”!!

(N. Friday)

Si pensa spesso che le fantasie erotiche femminili rispondano ad un bisogno, che riempiano un vuoto, che siano un sostituto della realtà e che come tali non emergano in momenti di pienezza sessuale, ma quando manca qualcosa… non è proprio così, in quanto noi donne siamo portate a fantasticare e siamo ricche di immaginazione tanto che, quando stiamo godendoci il sesso più intensamente, la nostra fantasia può suggerire altre esplorazioni nel mondo del sesso e variabili che vanno oltre quanto il corpo è abituato a fare.

Il sesso vissuto e non solo la sua carenza, può ispirare la fantasia. In alcune donne si verifica quasi una reazione a catena tra l’atto sessuale e la fantasia erotica, che si stimolano e si alimentano a vicenda. Per molte donne le fantasie sono un modo di esplorare, in condizioni di sicurezza, idee e situazioni che, nella vita reale, susciterebbero in loro timori. Nelle fantasie è possibile estendere la propria realtà, interpretare certe variabili ed immagini sessuali, allo stesso modo dei bimbi che, giocando, esprimono i propri desideri e liberano energie altrimenti inapplicabili alla realtà… non dimenticando che… pensare a certe cose, eccitarsi ad una certa immagine, non significa che è questo che si vorrebbe nella realtà!!
Quasi tutte le donne sentono la necessità di ricorrere all’uso di una “maschera” per poter esternare certi “strani pensieri”, cioè le loro fantasie… ecco quali sono i temi erotici ricorrenti:


  • l’anonimato: intensifica il romanticismo ed aggiunge un pizzico di drammaticità. Aumenta il piacere ed elimina la colpa, che rappresenta una nemica della fantasia. L’anonimato dà ad una donna la libertà di prendersi ciò che ha sempre desiderato sessualmente, senza dover guardare in faccia nessuno e senza un volto noto cui dover rendere conto l’indomani (questo perché nessuno conoscerà mai l’altro, dato che per le leggi della fantasia gli estranei non si incontreranno mai più).
  • In pubblico: la possibilità di essere visti, guardati, scoperti, può essere più eccitante della presenza reale del pubblico… ma, spesso, il pubblico assume nelle fantasie erotiche femminili un ruolo sia passivo che attivo: sono presenti spettatori autentici, che devono “applaudire” la performance a cui assistono e, contemporaneamente, agire da stimolo nei confronti della recitazione immaginaria. Molte donne percepiscono il bisogno di sentire la presenza del pubblico quando stanno facendo l’amore perché… “il pensiero di essere guardata da qualcuno che non sa che io so che lui mi sta guardando… mi fa godere molto”!!  
  • Violenza carnale: solleva da un senso di colpa e di responsabilità. Mettendosi nelle mani del suo aggressore immaginario, facendone un aggressore, la donna ottiene che lui faccia quello che lei vuole, mentre apparentemente è costretta a fare ciò che vuole lui. Raggiunge il suo scopo senza una colpa, alla mercé di una forza superiore alla sua. Violenze, fremiti ed oltraggio sono il prezzo che deve pagare per ottenere quella specie di piacere senza peccato, che forse non riesce a concedersi nella quotidianità.
    Si tratta di donne, comunque, che non hanno alcun desiderio di essere violentate nella realtà. Il messaggio non sta in ciò che accade (cioè nell’atto in sé dello stupro), ma nelle emozioni che vengono liberate in questa fantasia.
  • Masochismo: costrizione. Nel parlare delle loro fantasie le donne usano, spesso, le parole “forza”, “forzare”, per esprimere la mancanza di controllo su ciò che accade loro. Per alcune qualsiasi pena è solo un prezzo da pagare per soddisfare i propri desideri, un mezzo per il fine. Altre donne, invece, desiderano la sofferenza per sé stesse, che si identifica, quindi, con il culmine del piacere. Portato agli estremi il desiderio di sofferenza diventa una vera malattia e mostra a quali estremi, sia pure immaginari, si spingerà una donna per sentire qualcosa, finalmente, per sentire per lo meno qualcosa.
  • Umiliazione: in stretta connessione con il vissuto di masochismo, in quanto si esprime il desiderio di essere dominate, sentirsi messe sotto. Amano essere avvilite e ridotte con ogni mezzo a uno stato di obiezione umiliante. Sembra che questo forte sentimento origini dall’avanzamento delle donne verso una nuova libertà sessuale, in seguito all’abbandono del loro ruolo storico di secondo sesso.
  • Terrore sensuale: incapacità di lasciarsi andare all’orgasmo. Molte donne non riescono mai ad avere un orgasmo, perché hanno paura di lasciarsi andare, paura dell’abbandono, della mancanza di controllo che l’orgasmo comporta… “impressione di cadere non si sa dove…”!!
  • Proibito: possibilità di essere scoperti da qualcuno. Importanza fondamentale assume l’idea del “tempo” che fugge, che esalta il senso del brivido, specie quando si tratta di un peccato d’amore: relazione illecita vera e propria o semplice fantasia di sesso proibito. Nella fantasia il tempo è sempre dalla parte del colpevole, perché la minaccia del suo rapido trascorrere rende tutto più eccitante.
  • Trasformazione: l'illusione di essere più bella, anche nella fantasia, esalta il sesso, rafforzando nella donna la consapevolezza della propria desiderabilità. La loro massima aspirazione è trasformarsi. Senza un totale cambiamento di sé e della loro visione ristretta non potrebbero mai avere un rapporto erotico, né reale né immaginario. La fantasia le libera dalla stretta del profondo disprezzo che hanno di sé nella vita reale.
  • Incesto: compare spesso nelle fantasie erotiche femminili…


    “abbiamo avuto parecchie volte dei veri e propri rapporti sessuali e ci siamo chiamati reciprocamente sorella e fratello”…

    “è rimasto per sempre l’elemento erotico principale di tutte le mie fantasie masturbatorie”…

    “ad eccitarmi è l’idea di essere guardata da mio padre”…
    Nonostante l’idea di Freud, maturata nel corso dei suoi studi, di considerare l’incesto una pura fantasia di donne cresciute sotto la dittatura paternalistica di un’epoca in cui l’immagine della “padrona di casa” era tanto forte da rappresentare un rivale inconscio, quasi invincibile per ogni uomo che venisse dopo… sembra che le donne siano portate all’incesto tanto quanto gli uomini.
  • Animali: il cane. Assume un ruolo da protagonista nelle fantasie erotiche femminili in quanto presenta una qualità molto importante: l’innocenza. I cani hanno dei grossi nasi da fiuto, grosse lingue umide, che scattano a leccare tutto ciò che ha un certo odore… è il ricordo della bambina, a cui nessuno ha mai toccato le sue parti intime e che rappresenta il primo brivido sessuale di tutta una vita… non importa se la bambina lo lascia continuare o no, ma il ricordo di questa prima leccata di piacere può accompagnare una donna per tutta la vita!
  • L’uomo nero: il grosso uomo nero. Proibito per il suo colore; il suo pene ha proporzioni mitiche; le storie che da anni si raccontano sulle sue capacità erotiche si avvicinano alla magia nera. C’è presenza di promiscuità. In questo tipo di fantasia si cerca di rimuovere il senso di colpa trasformandolo in un caso di stupro. Essere violentata permette alla donna di abbandonare del tutto il proprio sé (indifeso) all’evento, in modo che ogni singola spinta possa essere intesa come un tentativo di divincolarsi. L’effetto desiderato, inoltre, viene alimentato dalle dicerie sulla pelle e le dimensioni dell’uomo nero.
  • Altre donne: l’immagine erotica delle fantasie di donne su altre donne a volte rappresenta chiaramente una proiezione dei sentimenti di colei che sta fantasticando, quello che lei realmente desidera sia dagli uomini sia dalle donne. Quello che si cerca in persone dello stesso sesso è la tenerezza che non si riesce ad ottenere dai propri amanti nella realtà…
    “sognavo che ci eravamo svestite a vicenda e che lei mi teneva in braccio”…

    “…lei, con la sua gentilezza, è un sollievo”!

Molti si chiedono se le fantasie erotiche di una donna rispettano l’ambiente in cui è cresciuta, ma non ha senso discutere sulla classe o l’ambiente reale di una donna che si nasconde dietro la fantasia, se non per negare che ciò influisce sull’argomento e il modo del suo fantasticare. Non è possibile prevedere, mai, che cosa risulterà eccitante per una certa persona: quello che funziona per una donna può non aver significato per un’altra. È possibile affermare che, nell’immaginario, le donne parlano tutte lo stesso linguaggio, perché vogliono tutte la stessa cosa e ciò che condividono è la “segretezza” delle loro fantasie.

Secondo le teorie più diffuse le donne non vengono eccitate da ciò che vedono o leggono quanto gli uomini e questo, forse, per il fatto che è stato insegnato loro a non guardare e, quindi, a privarsi di uno sfogo reale per gli stimoli visivi e verbali… nonostante ciò dimostrano più talento nel costruirsi delle immagini costitutive della realtà ed è per questo che sanno fantasticare meglio!!




Testo tratto da:
Nancy Friday, (2000).
Il mio giardino segreto. Le fantasie erotiche femminili.
Como: Edizioni Demetra.



Bruce Springsteen, "Secret Garden" (Live in NYC, 1995)  







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