mercoledì 12 dicembre 2012

Fantasie erotiche femminili: quei desideri segreti...

Quei desideri segreti

  

 Secondo una ricerca, molte donne si eccitano abitualmente pensando di essere costrette ad avere un rapporto sessuale. Diffuse anche le fantasie legate al sesso con uno sconosciuto, esibizionismo e rapporto a tre. Quasi sempre si tratta di qualcosa di mai accaduto e che neppure si desidera accada. Raggiunto lo scopo per il quale la fantasia è stata prodotta, la stessa perde il suo valore erotico. Ne abbiamo parlato con due esperte

 

di Sara Ficocelli


La complessità del cervello femminile si riflette nella produzione, frenetica e sorprendente, di fantasie sessuali. Non ci sono limiti all'immaginazione delle donne quando c'è di mezzo il desiderio. Persino un evento aberrante come lo stupro può diventare fonte di eccitazione, così come esser costretta ad avere un rapporto orale, anale o ricevere avances da parte di un'altra donna. Niente di cui stupirsi: secondo gran parte della letteratura scientifica, la coercizione sessuale è una fantasia diffusa perché dona un senso di liberazione, sciogliendo la donna dall'ansia che un ruolo più attivo comporta e dalla responsabilità rispetto a qualunque tipo di desiderio, proprio o altrui.

"Le fantasie erotiche - spiega Flavia Coffari, psicoterapeuta e sessuologa e presidente del Centro Italiano di promozione alla salute (CIPSal) di Roma - sono il modo che l'essere umano ha di autoerotizzarsi mentalmente. L'immaginario erotico è una sorta di zona erotica intrapsichica. Le fantasie possono presentarsi spontaneamente o, al contrario, essere provocate dal soggetto. Possono essere costituite da una sola immagine, come un flash mentale, o da una serie di fotogrammi che si succedono, come in un film. I protagonisti sono spesso persone che si conoscono o che comunque esistono ma talvolta si tratta di personaggi completamente fittizi". A volte la fantasia erotica ripropone un'esperienza già vissuta, ma quasi sempre si tratta di qualcosa di mai accaduto e che neppure si desidera accada. "Le fantasie di stupro - precisa la sessuologa - fanno parte di quest'ultimo gruppo. La maggior parte degli autori ritiene che si tratti di un modo per "legittimare un piacere erotico colpevolizzato": in questa fantasia, cioè, non é la sofferenza subìta ad essere erotizzata (come invece accade nel masochismo), ma il fatto di essere costrette con la forza al coito. Il soggetto in questo modo può negare la responsabilità del piacere, quasi si trattasse di un'espiazione prima del peccato".

Secondo una ricerca delle università del North Texas e di Notre Dame condotta su 355 giovani, il 62 per cento si eccita abitualmente pensando di essere costretta a un rapporto sessuale e il 40 ha queste fantasie di media una volta al mese, il 20 una a settimana. Lo studio "Women's rape fantasies: an empirical evaluation of the major explanations" ("Fantasie di stupro femminili: una valutazione empirica delle principali motivazioni"), pubblicato su Archives of Sexual Behaviour, è stato condotto da una donna, la psicologa Jenny Bivona, facendo ascoltare alle volontarie, con delle cuffie, voci di donne urlanti e chiedendo poi loro di chiudere gli occhi, immedesimarsi e raffigurare una scena. Il 52 per cento si è immaginata costretta a far sesso da parte di un uomo; il 32 stuprata, il 28 costretta a fare sesso orale, il 16 anale, il 24 per cento ha immaginato di essere immobilizzata, il 17 di venire costretta a fare sesso da una donna, il 9 stuprata da una donna e sempre il 9 per cento costretta a far sesso orale, sempre da una donna. Circa il 62 per cento delle intervistate ha avuto almeno una di queste fantasie.

Altre fantasie diffuse nel mondo femminile sono quelle legate all'esibizionismo. "Le fantasie di questo tipo - spiega il sessuolgo Gian Carlo Vicinelli - sono spesso caratterizzate dalla sensazione di potere che la donna prova nei confronti degli uomini, ridotti a spettatori passivi di una sorta di "apparizione" quasi divina, che li sottomette con la bellezza e la forza della femminilità. Compaiono solitamente quando una donna si sente più fragile o attraversa un momento di crescita. In queste situazioni, ella ha bisogno di rientrare in contatto con l'energia femminile che ha dentro e di consolidare la propria identità".

Ago della bilancia, ancora una volta, la profonda diversità tra i sessi. Secondo Ian Kerner, sessuologo americano autore del libro scandalo "A Billion wicked Thoughts", "Uomini e donne hanno entrambi fantasie, ma si tratta di pensieri un po' diversi tra loro. Le donne fantasticano su cosa un uomo potrebbe fare loro. In breve, si eccitano quando si sentono desiderate". "Una donna - spiega il dottor Robert Birch - dal punto di vista erotico, è più cerebrale di un uomo. L'uomo dice: "Sì ho voglia di sesso, facciamolo". La donna, invece, "Sì, ho voglia di parlare di sesso in modo volgare". Questo accade, secondo l'esperto, perchè "le donne si appassionano di più all'aspetto teatrale, romantico e drammatico che circonda il sesso, piuttosto che all'atto in sé".

Le dinamiche psicologiche contano moltissimo, ma in alcuni casi l'intensità dell'immaginazione è legata al flusso ormonale. Secondo la ricercatrice Samantha Dawson della University of Lethbridge di Alberta, in Canada, le donne single sperimentano ad esempio fantasie sessuali più accese nei giorni fertili. Lo studio, pubblicato su Archives of Sexual Behavior e condotto su 27 eterosessuali tra i 18 ei 30 anni, che non usavano né la pillola anti-concezionale né altri sistemi di contraccezione ormonale, ha rivelato che nei tre giorni in cui il corpo ha più possibilità di concepire, le donne fanno in media 1,3 fantasie sessuali in più.


Quei desideri segreti
  

A questa vivacità mentale non sempre corrisponde però una capacità di comunicazione adeguata e il sesso femminile fa molta più fatica di quello maschile a confessare le proprie fantasie. "Le fantasie sessuali - spiega la psichiatra e psicoanalista Adelia Lucattini, presidente della SIPSIeS, Società Internazionale di Psichiatria Integrativa e Salutogenesi di Roma - hanno lo scopo di "facilitare" il funzionamento sessuale e di risvegliare la sessualità e appagare i bisogni. Possono essere condivise con il partner o rimanere "esclusive", segrete, abitando solo nella mente della donna. In ogni caso, permettono di aprire uno spazio psichico in cui possano essere immaginate situazioni erotiche e sentimentali, in grado di accendere aree corporee e mentali che mettono la donna in condizione di essere più seducente e attraente, più libera con sè stessa e col partner, più soddisfatta e sicura. Talvolta anche più felice".

Secondo una ricerca del Dipartimento di Psicologia Clinica e Psicopatologia Generale del gruppo SRM Psicologia e del Centro Studi e Ricerche in Psicologia Emotocognitiva, le donne generalmente sviluppano fantasie sessuali legate a situazioni particolari (sesso nella vasca da bagno, in ascensore, nel camerino di un negozio, ecc.); mentre gli uomini immaginano situazioni strettamente legate alle prestazioni (sesso orale, sesso anale o posizioni particolari).

In particolare, dai dati del sondaggio online condotto dal dottor Marco Baranello e dalla dottoressa Emanuela Sabatini, è emerso che fra tutte le fantasie, le più comuni riguardano il sesso di gruppo (ben il 36% degli intervistati), seguite da quelle legate a situazioni specifiche (10%) e a prestazioni (10%). Tra chi aveva espresso fantasie orgiastiche, 70% erano uomini e il 30% donne, con percentuali quasi equamente distribuite con riferimento al "sesso a tre" (45% donne e 55% uomini). Tra le donne eterosessuali che hanno espresso fantasie relative a "sesso di gruppo", ben il 75% ha dichiarato di essere disponibile ad avere rapporti sia con uomini che con donne, mentre solo il 25% degli uomini ha ammesso la stessa cosa. Stessa percentuale per fantasie erotiche di tipo omosessuale in soggetti eterosessuali (75% donne, 25% uomini).

Nella maggior parte dei casi, spiegano gli esperti nello studio "Fantasie erotiche. Psicologia dei comportamenti sessuali", le fantasie erotiche non vengono realizzate e rimangono pensieri e desideri utilizzati per eccitarsi o accompagnare la masturbazione o il rapporto sessuale. La maggior parte degli intervistati ha dichiarato di non aver mai realizzato concretamente le proprie fantasie (soprattutto quelle che coinvolgono persone esterne alla coppia) ma che desidererebbe farlo. Il desiderio di realizzazione sembra insomma essere parte integrante della fantasia stessa. Raggiunto lo scopo per il quale la fantasia è stata prodotta (desiderio-eccitazione-orgasmo) la stessa perde il suo valore erotico.

"La fantasia sessuale femminile più diffusa - continua Lucattini - è quella di fare l'amore con uno sconosciuto. Un volto ignoto permette di aggirare il senso morale comune e rende l'esperienza erotica assoluta, senza condizionamenti ambientali o dettati dai rapporti interpersonali. È eccitazione pura, allo "stato solido", non liquida o gassosa".

"La seconda - continua - è fare l'amore in luoghi insoliti, all'aperto o in pubblico. In questo caso confluiscono più elementi. L'esperienza "strana" ovvero estranea, diversa rispetto alla quotidianità, crea uno stato di sospensione dentro il quale prendono forma le fantasie più nascoste che si trasformano in eccitamento fisico e mentale. A queste "locations" è quasi sempre associata la paura di essere scoperte, fattore aggiuntivo di sovra-eccitazione. Se esiste nella mente il rischio di essere scoperte, la cosa che si sta immaginando è sentita come proibita o trasgressiva". Nel primo caso, se proibita, l'eccitamento nasce dall'elusione di un controllo, spesso immaginato come esercitato da qualcuno, da una o più persone che possono o stanno per arrivare, che possono vedere o scoprire quello che sta accadendo, anche la stessa fantasia sessuale. Nel secondo, la trasgressione, l'eccitamento deriva dal piacere dell'eludere o infrangere una morale.

"La terza fantasia - spiega ancora l'esperta - è quella con più partners. La pìù frequente è "la triade" che riproduce inconsciamente la triade edipica nelle sue molteplici forme. La competizione con la madre per il possesso del padre, la lotta con il padre per l'amore della madre, la competizione con una sorella o un fratello o entrambi. Nessuno ne è immune!".

Altra fantasia è quella della "doppia coppia", in cui l'immagine dell'altra coppia funziona come uno specchio, creando nella mente allo stempo tempo la possibilità di esibirsi e di guardare, scambiandosi ruoli e talvolta partners, come nel gioco degli specchi riflessi del luna-park . "La quarta - conclude Lucattini - è quella di immaginare di filmare e di essere filmati, intensificando l'eccitazione e il piacere con l'idea di guardarsi e osservarsi". Quasi in un'azione autoriflessiva e autoesservativa, immaginata attraverso una sorta "regia" della propria intimità, psichica e sessuale.
 
(10 dicembre 2012) 

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