martedì 9 ottobre 2012

Diario di una schiava. Un ricordo recente

Caldo, afa, pelle appicciata, capelli incollati alla schiena. Treno e taxi, un lungo viaggio in un'estate silenziosa, dove il sole incessante ti fa passare qualunque voglia, anche le più elementari. Si sposta e arriva in una città che non conosce, deserta, con l'asfalto che luccica e se non stai attenta si appiccica alle suole delle scarpe. Tacchi alti e trucco pesante, che si disfa con il sudore. Lo vede da lontano, sorridente. Si avvicina a lei, che a sua volta dischiude le labbra scarlatte per parlare.. ma non escono le parole.
Lui, il Padrone, la squadra osservandola dall'alto in basso e viceversa, gi occhi che trapassano le vesti leggere, come a spogliarla. La prende per un braccio e la trascina via con sè, entrano in una casa vuota. Pareti affrescate di  castano e mattone, colori caldi, silenzio, luce.
 La sbatte contro il muro, le acchiappa i seni con le unghie, stringe, e tira, la tocca dappertutto, la bacia avidamente. Senza parlare. Avrà detto si e no cinque parole, da quando si sono incontrati.
"Spogliati cagna" le ordina, facendo un passo indietro, mentre lei ancora era incollata alle sue labbra calde....
E docile ubbidisce, si spoglia completamente, rimanendo con i tacchi e un minuscolo slip rosa e nero, i capelli che le coprono in parte i seni gonfi e arrossati.
"Hai portato il collare? Prendilo e mettiti in ginocchio " le dice  ancora, e annuisce la cagna, chinandosi a prendere ciò che richiesto, e un guinzaglio. Si inginocchia davanti a Lui, lo guarda sollevando il volto fremente, porge il collare sulle palme delle mani aperte, tenute alte. Il Padrone le cinge il collo strettamente, assicura il moschettone all'anello, e la fa mettere a quattro zampe.

1 commento:

  1. Complimenti. Molto ben scritto, molto godibile, molto eccitante ...

    RispondiElimina