mercoledì 22 settembre 2010

Esposta in salotto

 

Sono molto soddisfatto di F., la mia ultima cagnetta. Quando, diversi mesi fa, mi chiese di essere la mia cagna, F. era piena di entusiasmo, ma aveva alcuni difetti, su cui ho dovuto lavorare molto. Ad esempio, non le piaceva essere esibita davanti ad estranei, neppure davanti ai miei amici più intimi.

Per vincere la timidezza di F., la esponevo in salotto, legata ad un tavolino basso, ogni volta che mi capitava di ricevere ospiti a casa. Le gambe di F. erano legate in modo da essere divaricate, con il sesso ben esposto. F. arrossiva sempre quando i miei ospiti entravano, e a volte, agli inizi, quando non era ancora ben addestrata, si irrigidiva e cercava di chiudere le gambe, lottando con i legacci che la trattenevano.

Durante le serate che trascorrevo in salotto con i miei amici e le mie amiche, F. era molto apprezzata. I miei ospiti non si stancavano mai di accarezzarla, mentre lei arrossiva di vergogna. Diverse mani giocavano con il suo seno, con i capezzoli rosati che diventavano subito duri sotto le dita .

Io accarezzavo F. tra le gambe fino a che la conchiglia rosata del suo sesso non si apriva, prendendo un colore più vivo e caldo. F. odiava mostrare quanto si eccitava sotto le mie mani. Penetravo con le dita il suo sesso caldo e bagnato. Premevo un dito sul suo ano, che lei apriva docilmente per me. Non mi stancavo mai di lodare, davanti ai miei ospiti, la bellezza del sesso di F., e la morbida elasticità dell'altra apertura, con la quale F. aveva imparato a darmi il massimo del piacere.





Diverse mani, di uomini e di donne, continuavano ad accarezzare F., a frugarla nei punti più intimi. Nonostante la vergogna, F. era sempre più eccitata sotto quelle mani sconosciute. Del resto, avevo vietato a F. di toccarsi da sola, e solo di rado, anche se lei mi implorava, le concedevo di avere un orgasmo mentre la stavo usando per il mio piacere. Questo divieto teneva F. in uno stato di costante eccitazione, di tensione sessuale. F. era diventata un puro oggetto di piacere, pronta a vibrare sotto le mie dita, in attesa che io la usassi ... l'unico strumento di piacere che le era concesso era il mio fallo, che lei aveva imparato ad adorare ...

Quando ero pronto per usare F., la legavo al tavolino in una posizione diversa, a quattro zampe, con le cosce ben divaricate, la schiena inarcata in modo da esporre meglio tutte le sue aperture. I miei ospiti continuavano ad accarezzarla, ad aprirla ed esplorarla con le dita fin nei punti più segreti. Io infilavo il mio sesso nella bocca di F. . Lei lo accoglieva sempre con gioia, leccandolo accuratamente, ed ingoiando tutta l'asta, fino in fondo, come le avevo insegnato.



 

Era arrivato il momento di usare l'apertura più stretta di F., quella che mi dava più piacere. Spesso, prima di usarla davanti ai miei ospiti, mettevo una cam tra le gambe di F., in modo da proiettare su un grande monitor del salotto l'immagine del suo sesso rosato, madreperlaceo, lucente di umori ... Era uno spettacolo che i miei ospiti trovavano sempre molto coinvolgente. Alcuni uomini, eccitati, cominciavano a masturbarsi davanti a F., con i loro sessi eretti a pochi centimetri dal suo viso.

Le mie dita cominciavano ad aprire l'ano di F.. Spostavo la cam tra le sue gambe, in modo da inquadrare meglio le sue parti più intime. Poi sul monitor appariva l'immagine della punta del mio fallo che premeva sulla piccola, morbida apertura di F. . Lei si apriva docilmente per me. Mentre la penetravo, F. poteva vedersi sul monitor. Poteva vedere il suo sesso lucido di umori, il suo ano dilatato per accogliere il mio fallo. F. era sempre più eccitata, ma il piacere le era negato ... le era severamente vietato avere un orgasmo senza il mio permesso ...






Mi piaceva godere di F. a lungo, scavandola con il mio fallo. Mi fermavo, estraevo lentamente la mia asta, guardavo il suo morbido buchetto che si richiudeva ... poi la penetravo di nuovo, a volte lentamente, a volte con forza ... ogni volta lei rispondeva in modo diverso, dandomi nuove sensazioni ... un perfetto strumento di piacere ...

La cam messa tra le gambe di F. proiettava sul monitor del salotto, davanti ai miei ospiti, tutti i dettagli di come io la stavo usando. Ogni volta che estraevo il mio fallo, F. poteva vedere sul monitor il suo ano richiudersi lentamente ... Il suo viso era rosso di vergogna e di eccitazione. I suoi occhi erano lucidi, con un'espressione estatica. Mentre godevo del corpo di F., i miei ospiti, eccitatissimi, si masturbavano davanti al suo viso ... qualche schizzo di sperma la raggiungeva sul viso, o sulla bellissima bocca, che solo io potevo usare ...

Quando stavo per raggiungere il culmine del piacere, mi piaceva stringere forte i capezzoli di F. Il suo ano si contraeva per il dolore, al ritmo che le davo con le mie dita, regalandomi sensazioni ancora più intense ... F. mugolava di piacere e di dolore ...

Quando F. accoglieva il mio sperma caldo che schizzava dentro di lei, sembrava diventata tutt'uno con me ... si era annullata completamente per darmi quel piacere che a lei era negato ... quando avevo finito, accoglieva dolcemente il mio sesso nella sua bocca ... felice di ripulirlo, di sentire i miei umori mescolati ai suoi ... triste perchè sapeva che, per quella sera, non sarebbe più stata usata dal suo padrone ...



NdA. Le fantasie erotiche esposte in questo racconto sono proprietà privata di Mademoiselle F.

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Oltre il delta di Venere by S. Naporaz is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.

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