lunedì 1 novembre 2010

La Scuola del Piacere

L'adesione alla Scuola del Piacere era volontaria. Le ragazze che facevano richiesta dovevano superare una serie di test molto complessi. Solo le migliori, le più motivate, venivano ammesse alla Scuola.


Le lezioni della Scuola riguardavano gli argomenti più disparati: letteratura, pittura, musica, fisiologia. In realtà l'obiettivo della scuola era uno solo: preparare le ragazze all'Eros.


All'interno della Scuola, le ragazze dovevano essere completamente nude.


Ad ogni ragazza veniva assegnato un tutore, un uomo esperto, che insegnava loro a eccitarlo e soddisfarlo in ogni modo possibile: con la bocca, con il sesso, con l'altra apertura, più piccola e stretta. Il corpo delle ragazze doveva diventare un perfetto strumento di seduzione e di piacere. Ogni ragazza doveva capire quali gesti facevano eccitare di più il loro tutore: ad esempio, accarezzarsi leggermente i capezzoli, guardandosi intorno con aria innocente; oppure, sedersi con le gambe molto aperte, e una mano appoggiata tra le gambe, vicino al sesso.


Periodicamente, i tutori delle ragazze venivano cambiati. Alla fine della Scuola, le ragazze avevano imparato a far eccitare, e far godere, decine e decine di uomini diversi. Imparavano a conoscere i segreti più intimi della mente di questi uomini. E tutti i sapori e gli odori del loro corpo, del loro sudore, del loro sperma.

 

 

 



 

All'inizio dell'addestramento, le ragazze della Scuola del Piacere erano obbligate ad avere almeno sei orgasmi al giorno, distributi durante la giornata. Le ragazze non potevano toccarsi da sole: dovevano usare le macchine da piacere, formate da un fallo di gomma fissato su un'asta collegata a un motore elettrico. Le ragazze potevano scegliere sia la velocità di vibrazione, sia la posizione in cui essere penetrate.

 



 

Tutte le ragazze erano felici all'inizio del trattamento. Quando usavano per le prime volte la macchina da piacere, avevano orgasmi violentissimi. Poi gradualmente si abituavano. Le macchine da piacere erano poche, quindi alle ragazze venivano assegnati dei turni, in modo da lasciare ad ognuna il tempo necessario per raggiungere l'orgasmo. A volte, davanti alle macchine si formavano delle code, ma tutte le ragazze attendevano disciplinatamente, senza lamentarsi. Al mattino, dopo colazione, erano ansiose di usare la macchina per avere il primo orgasmo della giornata. Dopo i primi due o tre orgasmi, diventavano più rilassate, e l'uso della macchina diventava più una routine, un dovere imposto dalla scuola, che un piacere.


Col passare dei giorni, per ogni ragazza la frequenza degli orgasmi giornalieri veniva gradualmente aumentata, fino a portarla al limite del piacere. Dopo aver raggiunto i primi quattro o cinque orgasmi durante la giornata, alcune ragazze avevano bisogno di trascorrere anche un'ora su una macchina del piacere prima di raggiungere un nuovo orgasmo. A fine giornata, alcune ragazze non riuscivano a raggiungere da sole il numero di orgasmi giornalieri assegnato. Allora venivano legate con le gambe divaricate, ed uno dei nostri addetti doveva portarle al numero di orgasmi previsto, una per una, con uno speciale vibratore elettrico ad alta velocità.

 

 



 

 

Il sesso delle ragazze veniva lubrificato con un gel speciale, per amplificare il piacere e rendere l'operazione più semplice e veloce.

 

 




 

 

Anche usando questi accorgimenti, le ragazze, che avevano già goduto con le macchine da piacere fino a raggiungere il loro limite, impiegavano decine e decine di minuti prima di arrivare a un nuovo orgasmo. Mentre godevano, le ragazze si contorcevano mugolando, e imploravano di di essere scopate. Ma l'addetto non poteva farlo, le regole della Scuola lo vietavano: era necessario portarle all'orgasmo solo con il vibratore.

 

 


 

All'inizio poteva sembrare un lavoro molto piacevole, ma alla fine per gli addetti della Scuola diventava una noiosa routine ...

 

 

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