mercoledì 17 novembre 2010

Signora, Le avevo già chiesto di non toccarsi in ufficio ...


 

Ecco alcuni stralci di un'inchiesta sulla sessualità nei luoghi di lavoro.


Un questionario ha messo in evidenza gli aspetti positivi e negativi del complesso rapporto tra lavoro e erotismo.

L' AMORE DA SCRIVANIA


138 persone hanno risposto al questionario "Eros e lavoro". Ecco alcuni dati.

  • L' eros rende il lavoro piu' interessante: 61%.

  • Ha scambiato tenerezze con collega: 15%.

  • Ha fatto l' amore con un collega: 6%.

  • Ha avuto proposte sexy da un collega: 46%.

  • Ha fatto proposte sessuali ad un collega: 9%.

  • Ha avuto una relazione con un collega: 32%.

  • Capita di innamorarsi di colleghi (utenti, pazienti) sul posto di lavoro: 13%.

  • E stata vittima di molestie sessuali: 22%.

  • Ha avuto avance da clienti o pazienti: 48%.

  • Ha avuto avance da colleghi o superiori: 34%.



IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA: LE MOLESTIE SESSUALI SUL LAVORO


Secondo una ricerca, circa il 22% delle donne di un campione tratto da aziende pubbliche e private lamenta di essere vittima di molestie sessuali. Per queste donne, ogni giorno e' un vero e proprio tormento: temono che il molestatore possa in qualche modo importunarle altre e molte volte. Ricadute sul lavoro. A cio' puo' associarsi una progressiva riduzione del rendimento lavorativo assieme ad una profonda depressione, a disturbi del sonno e alla paura di dover incontrare sempre il responsabile o la responsabile della propria tragedia. Per le persone sposate si associa il timore o la vergogna che il partner lo venga a sapere.

Chi e' il molestatore. Il molestatore, poi, puo' essere chiunque, dal boss al cliente esterno. Soprattutto negli ospedali, molte giovani infermiere devono far buon viso a cattiva sorte e sottostare alle attenzioni insistenti e lascive di molti pazienti che vedono in loro non delle professioniste ma dei corpi sinuosi ai quali indirizzare sorrisini e commenti inopportuni. Senza essere vittime di molestie sessuali, alcune persone attraenti si sentono anche squalificate poiche' ritengono di non essere valutate per le loro capacita' professionali ma solo perche' hanno una "bella presenza".

L' eros in vetrina. Anche il negoziante che espone la propria merce in vetrina mette in atto una serie di comportamenti che ripetono le fasi di "corteggiamento" che nel regno animale caratterizzano i rituali amorosi. Si mostra il lato migliore di se' , cio' che si sa fare per "attrarre il cliente" anche se e' quest' ultimo a scegliere chi sia il "migliore offerente". Ma se il cliente non si ferma e non acquista il prodotto messo in "bella mostra"? Se il negoziante si accorge che nessuno si interessa di se' ? Anche qui puo' derivarne un profondo senso di svalutazione e di scoraggiamento: ci si sente "sedotti ed abbandonati". Inoltre subentra un profondo senso di solitudine, poiche' la sua bottega non viene piu' frequentata da nessuno attratto dalla sua "immagine".

Frustrazione sessuale. Per concludere, e' interessante notare come anche il linguaggio dei lavoratori abbia forti contenuti erotici. Anzi, quanto piu' una persona e' preoccupata della dimensione del proprio potere all' interno di una organizzazione, tanto piu' e' concentrata sul proprio erotismo: il sentirsi impotenti nei confronti delle decisioni aziendali si trasforma in un sentimento di impotenza sessuale. A causa di questa frustrazione, un impiegato puo' finire col pensare solo e esclusivamente alla pornografia, passare giornate intere ad importunare le colleghe sexy semplicemente con "sfioramenti veloci" o spiritosaggini.

Il pettegolezzo. E se qualche collega rompe le scatole? Nessun problema! Basta sparlare delle sue abitudini sessuali e mettere in giro storie fasulle sul come si comporta sessualmente per bloccargli definitivamente la scalata.


Fonte: Corriere della Sera

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